Ieri mattina si è tenuta a Palermo la conferenza stampa del neo eletto segretario regionale PD, Anthony Barbagallo, e della sua vice Valentina Chinnici.
Per il segretario i dati sono inconfutabili, è la vittoria di chi è andato a votare, ora la costruzione di un partito inclusivo, ha già dato dei segnali di apertura, nonostante i dissidenti continuino a chiedere risposte alla segretaria nazionale Elly Schlein.
Le parole di Barbagallo e Chinnici
"Al congresso del Pd siciliano hanno votato diecimila iscritti. I dati parlano chiaro e dicono che siamo al 77,8%: una legittimazione forte in un congresso che ha avuto una grande partecipazione”, sono state queste le prime parole del segretario regionale.
E su chi muove la contestazione dei pochi votanti Barbagallo ha sottolineato: "In tutte le elezioni il dato si misura sui votanti e non sugli aventi diritto. Chi si è recato ai seggi merita rispetto. È stato un momento di grande partecipazione e confronto, il Pd ne esce più forte. Il congresso ha visto giorni di discussione e confronto sulle varie mozioni nei circoli, nelle federazioni provinciali e per il livello regionale del partito. Serve rispetto per gli iscritti che hanno votato dando una legittimazione al Partito democratico anche nella costruzione dell'alternativa al centrodestra”.
E’ stato l’unico candidato al congresso regionale dopo il ritiro di Antonello Cracolici: "Per mesi ho auspicato che ci fosse un'altra proposta in campo ma la parte del partito meno vicina alla segreteria nazionale, che era chiamata a promuoverla, ha deciso di non presentarla. Rispetto tutte le scelte ma il partito va avanti e ha dimostrato di avere una grande presenza nei territori. Continueremo ad avere un atteggiamento inclusivo e di apertura. Per prima cosa insedieremo l'organismo che coordinerà tutti i segretari delle federazioni provinciali. L'obiettivo è continuare a parlarsi, ci confronteremo alla luce del sole sui temi che ci riguardano. Dal confronto possono nascere posizioni condivise.
Soddisfazione anche per gli iscritti al partito: “La quota di iscritti al Partito democratico siciliano relativamente al 2024 rappresenta un record assoluto: rispetto al congresso del 2020 siamo al +20%, numeri mai così ampi”.
Anche per la Chinnici i numeri sono stati importanti: “Una mobilitazione massiccia. I nuovi segretari di circolo sono per il 40% donne e per il 20% giovani. Abbiamo registrato entusiasmo e coinvolgimento straordinari, la spinta al tesseramento 2024 sta continuando anche nel 2025, ora come primo obiettivo abbiamo quello di riaprire tanti circoli rimasti chiusi per troppo tempo".
Sabato in piazza
I dem saranno in piazza sabato, 7 giugno, parteciperanno alla manifestazione del campo progressista prevista per sabato a Roma per lo stop alla guerra a Gaza, ma intanto i Dem dell'Isola hanno messo in piedi un'altra iniziativa a Palermo "contro il massacro operato dal governo israeliano”. La manifestazione di Palermo si terrà alle 16:30 davanti al Teatro Massimo: "Palermo ha sempre avuto un legame con la Palestina - ha spiegato la deputata regionale Valentina Chinnici-ci è sembrato importante organizzare questa iniziativa per dare la possibilità anche a chi non potrà andare a Roma di manifestare la propria vicinanza a questo popolo”.
I dissidenti
Carmelo Greco, componente della Direzione regionale del Pd Sicilia ed esponente dell'area Left Wing, in risposta alle dichiarazioni del segretario Barbagallo ha parlato di non legittimità del ruolo: “La legittimità di una leadership non si misura semplicemente nei numeri, ma nella qualità del consenso che la sostiene, nella sua diffusione territoriale, nella profondità del legame con la comunità politica che si pretende di rappresentare. ”Quando in un terzo dei circoli Barbagallo non supera il 20% dei consensi, e in un quarto non raggiunge nemmeno cinque voti, non siamo di fronte a una vittoria: siamo davanti a un segnale d'allarme - aggiunge Greco -. È l'indicatore di una frattura profonda tra la leadership del partito e la sua base, tra chi guida e chi dovrebbe sentirsi parte di un progetto comune. Parlare di successo, in queste condizioni, è politicamente miope".
Greco poi chiede il passo indietro: "E a questo punto, al di là di ciò che dirà la Commissione nazionale di garanzia, resta una verità politica che nessun verbale potrà cancellare. Se Barbagallo vuole davvero bene al Partito democratico siciliano, se crede ancora che un partito sia una comunità e non un comitato elettorale personale, allora è il momento di farsi da parte. Non per sconfitta, ma per responsabilità. Perché guidare un partito significa innanzitutto unire, non contarsi su territori frammentati. Perché chi perde la fiducia della propria base non può continuare a parlare in suo nome. Anche la conferenza stampa di oggi con l'assenza quasi totale del gruppo parlamentare dà la cifra di un partito dilaniato e poco credibile verso gli alleati e la società siciliana che sono costretti a constatare Barbagallo e Valentina Chinnici ormai sono sinonimo di divisione. E perché un passo indietro, oggi, potrebbe essere il primo passo vero verso un Pd che torni ad ascoltare, includere, credere”.