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05/06/2025 06:00:00

Spartizioni, nomine e politica. Perchè la sanità trapanese è andata alla deriva

 Una nave senza nocchiere, è questa l’ASP di Trapani da 6 anni a questa parte, che vede solo logiche di spartizione partitica accaparrarsi poltrone e spartirsi ruoli senza mai tenere conto delle reali necessità del territorio.


Eppure appare assai evidente come la direzione di un'Azienda vada affidata a chi conosca a fondo bisogni locali e contesto operativo. Il radicamento territoriale non è campanilismo ma valorizzazione di risorse umane e strutturali già presenti. La conoscenza endogena è elemento oggi che non può più essere ignorato o per l’ASP di Trapani non c’è futuro ma nemmeno presente. Ed è inutile negare che in ambito sanitario la conoscenza del tessuto territoriale sociale è determinante per generare una governance efficace.


Manager esterni e rischi concreti
Non c’è mai stato, ad eccezione di Giovanni Bavetta, negli ultimi 10 anni, la presenza di un manager del trapanese, e non perché ne mancassero, ma perché la politica ha dovuto piazzare i suoi, con sigle di partito nascoste ma riscontrabili facilmente. Manager esterni incontrano però ostacoli legati alla complessità del posto, prima di capire tutto il funzionamento dei bisogni locali impiegano almeno 6 mesi. E non è detto che questi convincimenti arrivino liberamente, nella maggior parte dei casi sono indirizzati dal politico locale che deve coltivare il suo bacino.

Cosa insegna lo scandalo referti
L’ASP ha affrontato mesi difficili, la data non è quella del 26 febbraio in cui lo scandalo è scoppiato nella sua forza mediatica. Già a dicembre era noto e preoccupante il quadro, le interrogazioni parlamentari erano chiare. Ad oggi ha pagato l’ex Dg Ferdinando Croce che si è dimesso per salvare il salvabile, ha compreso che la sua posizione non era recuperabile e andare avanti con una rimozione significava stare fermo 2 anni. E siccome c’è sempre un gioco di incastri politici e di carriere allora meglio le dimissioni. Ha pagato Croce e ha pagato Leonardo Zichichi, il capo dipartimenti di oncologia, per lui un provvedimento disciplinare. Nulla ancora si sa delle dinamiche interne che riguardano l’allora primario di Anatomia Patologica, Domenico Messina.
Questo scandalo però ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla gestione dei servizi diagnostici e alle conseguenze per i pazienti coinvolti.
La frattura con i cittadini è enorme, la fiducia tutta da ricostruire.

Trapani e la mancata progettualità
Nessuno ad esempio si è mai chiesto perché in tutta la provincia di Trapani ci saranno solo 3 ospedali di comunità e non 5, gli altri due li abbiamo ceduti a Palermo. Ma in tutto il territorio provinciale per oltre 6 mesi la popolazione arriva a sfiorare le 500mila presenze. Dove sorgeranno i tre ospedali di comunità? A Marsala, Trapani e Salemi.
Ancora non si sente parlare di programmazione nell’emergenza urgenza. Solo di mancanza di medici, la soluzione pare che ad oggi non ce l’abbia nessuno.
Eppure i numeri sono drammatici: 80 medici di Pronto soccorso è il numero che dovrebbe essere a regime e invece ce ne sono appena 22, questo significherà che potranno andare in ferie solo 7 giorni in estate.