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06/06/2025 06:00:00

“Un'Arma totale al fianco dei cittadini”: il bilancio del Colonnello Carrozzo per i Carabinieri di Trapani

«L’Arma è sempre in mezzo alla gente, e la gente insieme all’Arma». Così il colonnello Mauro Carrozzo, comandante provinciale dei Carabinieri di Trapani, ha chiuso il suo discorso in occasione del 211° anniversario della fondazione dell’Arma. Una cerimonia solenne e partecipata, celebrata alla Casina delle Palme, che è stata anche occasione per tracciare un bilancio chiaro, operativo e umano dell’attività svolta nel territorio trapanese.

Carrozzo ha parlato di una “arma totale”, in grado di occuparsi di ogni aspetto della sicurezza: dalla prossimità con il cittadino alla prevenzione attraverso le stazioni e i nuclei radiomobili, fino alla repressione con i reparti investigativi. «Non abbiamo un “core business”. Ogni minaccia va affrontata, con equilibrio, capacità e prontezza».

I numeri raccontano l’intensità dell’attività svolta: nel 2024 l’Arma di Trapani; 

  • ha risposto a circa 25.000 richieste di intervento al 112;
  • ha effettuato oltre 12.000 servizi preventivi;
  • arrestato 276 persone;
  • denunciato 2.907.

Solo per lo spaccio di droga, sono stati sequestrati

  • oltre 58 chili di hashish;
  • 10 chili di marijuana;
  • 9 di cocaina;
  • 62 persone sono state arrestate in flagranza.

«Un fiume di denaro illecito che serve a finanziare le casse della criminalità» ha detto Carrozzo, ricordando come l’attenzione resti altissima anche dopo l’arresto del vertice di Cosa Nostra.

Una “bestia da monitorare”, quella mafiosa, in modo continuo e costante grazie al lavoro condiviso con  la direzione distrettuale antimafia di Palermo, presente alla cerimonia con la procuratrice aggiunta Annamaria Picozzi. Un impegno che si muove sotto la guida della Prefetta Daniela Lupo, definita dal colonnello “guida illuminata”, e con il coordinamento delle Procure di Trapani e Marsala, dirette da Daniele Paci e Fernando Asaro.

Nella lotta alla criminalità, però, non ci sono solo mafia e droga, ma anche su altri reati: quelli legati al “codice rosso”, le violenze in ambito familiare, e soprattutto le truffe agli anziani, spesso compiute da finti carabinieri. «Noi non chiediamo soldi per risolvere problemi. Mai. Se qualcuno lo fa, è un truffatore. Venite subito da noi».

C’è poi il tema della percezione della sicurezza, che come ricordato da Carrozzo: «non sempre coincide con la realtà». Per questo, sono stati attivati servizi straordinari di controllo del territorio, specie nel weekend, per contrastare risse e fenomeni di devianza giovanile: «Una parte della responsabilità è anche nostra, come genitori. Serve orientare meglio i ragazzi, che spesso risentono dell’uso eccessivo dei social».

A questa sensibilizzazione contribuiscono anche le scuole: alla cerimonia sono intervenuti gli studenti del Liceo Artistico Buonarroti di Trapani, autori del pannello grafico all’ingresso della Casina, e gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Montessori” di Alcamo, vestiti da piccoli carabinieri. 

 

Nella ricorrenza della festa dell’Arma di Trapani sono stati premiati:

1. il maresciallo dei carabinieri Vincenzo Siracusa, il brigadiere Roberto Polizzi, l’appuntato scelto Alessandro Calabrese ai quali, il Prefetto di Trapani,Daniela Lupo, ha consegnato l’encomio concesso dal Comandante Interregionale Carabinieri “Culqualber” con la seguente motivazione:

Addetti a Nucleo Investigativo di Comando Provinciale e alla Sezione Operativa di Compagnia operanti in territorio ad alto indice di criminalità, evidenziando lodevole senso del dovere, elevata professionalità e spiccato intuito investigativo, offriva determinante contributo ad un’indagine che consentiva di disarticolare un gruppo criminale dedito alla commissione di rapine in abitazione, sequestri di persona e furti aggravati su dispositivi bancomat. L’operazione conclusasi con l’esecuzione di misure cautelari nei confronti di cinque persone, riscuoteva l’unanime plauso dell’opinione pubblica, contribuendo ad esaltare il prestigio dell’Istituzione".


2. il luogotenente carica speciale Giuseppe Candela, luogotenente carica speciale Massimo Monteleone, Luogotenente carica speciale Baldassare Leone, luogotenente carica speciale Francesco Di Girolamo, maresciallo maggiore Vito Antonio Melia, rispettivamente comandanti delle stazioni carabinieri di Trapani e Castellamare del Golfo, Comandante del Nor della Compagnia di Mazara del Vallo e delle sezioni radiomobile delle compagnie carabinieri di Marsala e Alcamo.

A loro, il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida ha consegnato gli apprezzamenti del comandante generale dell’Arma dei carabinieri e del comandante interregionale “Culqualber” per

"la meritoria attività di contrasto svolta a seguito di numerosi episodi di truffe ai danni di anziani ad opera di sedicenti carabinieri e avvocati che, presentatisi presso le abitazioni delle vittime, si erano fatti consegnare somme contanti e monili in oro adducendo finti sinistri stradali causati dai propri familiari. L’attività svolta consentiva di trarre in arresto sei persone (cinque in flagranza di reato e uno a seguito di misura cautelare) e denunciare all’Autorità Giudiziaria altre tredici persone. Nel contesto dell’attività venivano recuperati e restituiti ai legittimi proprietari circa 50.000 € provento dell’illecita attività".


3. il tenente colonnello Giovanni Basile e al maggiore Giuseppe Scotto Di Tella, rispettivamente comandante del nucleo investigativo e della compagna di Trapani.

A loro, il procuratore della Repubblica di Trapani Gabriele Paci ha consegnato gli apprezzamenti del comandante Interregionale Carabinieri “Culqualber” e del comandante della legione carabinieri Sicilia "per l’impegno e la professionalità dimostrata in una attività di polizia giudiziaria che consentiva di trarre in arresto in flagranza di reato sei persone e sequestrare 3,6 kg di cocaina, 2 pistole semiautomatiche con matricola abrasa e 100.000 € in contanti, quale provento dell’attività di spaccio di stupefacenti".


4. il capitano Alfonso Cafarella, comandante della compagnia carabinieri di Marsala, a cui il procuratore della Repubblica di Marsala, Fernando Asaro, ha consegnato gli apprezzamenti del comandante interregionale carabinieri “Culqualber” e del comandante della legione carabinieri Sicilia "per l’impegno e la professionalità dimostrata in una attività di polizia giudiziaria che consentiva di trarre in arresto in flagranza di reato due persone per detenzione di sostanze stupefacenti e di due fucili con matricola abrasa".


5. il tenente colonello Giovanni Basile, il capitano Giovanni Mantovani e il luogotenente Domenico Rigillo rispettivamente comandante del nucleo investigativo, della compagnia di Castelvetrano e addetto al nucleo investigativo.

A loro, il procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Palermo, Annamaria Picozzi, ha consegnato gli apprezzamenti del comandante generale dell’Arma dei carabinieri, del comandante interregionale carabinieri “Culqualber” e del comandante della legione Carabinieri Sicilia "per l’impegno e la professionalità dimostrata in una attività di d’indagine che, grazie ai gravi indizi raccolti circa la convergenza di illeciti interessi di esponenti apicali della famiglia mafiosa di Partanna e imprenditori locali per il controllo delle attività economiche del territorio, si concludeva con l’emissione di una ordinanza di misura cautelare nei confronti di cinque persone responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, detenzione e porto abusivo di armi, tentata estorsione e favoreggiamento personale".


6. il luogotenente carica speciale Massimo Monteleone, comandante della stazione di Castellamare del Golfo, a cui il Comandante provinciale carabinieri di Trapani, colonello Mauro Carrozzo ha consegnato gli apprezzamenti del comandante generale dell’Arma dei carabinieri, del comandante interregionale Carabinieri “Culqualber” e del comandante della legione carabinieri Sicilia "per l’impegno e la professionalità dimostrata in una attività di polizia giudiziaria che sfociava con l’emissione di misure cautelari nei confronti di due persone e il deferimento di altre quattro per i reati di estorsione, truffa, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e riciclaggio in ordine ai gravi indizi emersi nella commissione di episodi di sextorsion, truffe con la tecnica di love scam, nonché il reimpiego del denaro indebitamente ricevuto in investimenti in criptovalute".