Una porta meravigliosa che si apre... sulla palude. È la triste contraddizione denunciata da Guido Sattin, cittadino residente nel centro storico di Trapani, che ha indirizzato una lettera accorata al Sindaco di Trapani, al Direttore generale dell’Asp e a quello dell’Arpa Sicilia. Oggetto: la spiaggia sotto le mura di Tramontana, all’altezza della Porta delle Botteghelle, da tempo lasciata in uno stato di grave degrado.
“Una spiaggia unica, potenzialmente splendida, ridotta a un angolo malsano, sporco e abbandonato”, scrive Guido, sottolineando come proprio in quel punto sia stata recentemente restaurata la Porta di Sant’Anna, progettata anche per permettere l’accesso ai disabili. Peccato che dia su cumuli di posidonia mescolata a rifiuti e a una fanghiglia stagnante che ha trasformato l’arenile in una palude.
Sattin parla di “pulizia” solo apparente, realizzata nei giorni scorsi, che ha aggravato la situazione: “Il molo è scomparso sotto i cumuli di alghe e si è formata una zona fangosa maleodorante dove zanzare e insetti si stanno moltiplicando”.
Una situazione pericolosa per l’igiene pubblica, per la salute e per la sicurezza, che cozza con i lavori di riqualificazione appena completati in via Botteghelle, oggi via di grande passaggio e attrattiva per turisti e residenti. “È assurdo – si legge nella lettera – che anziani, bambini e disabili debbano attraversare una zona fangosa per accedere a una spiaggia che dovrebbe essere un gioiello urbano. E che è l’unica del centro storico”.
Nel suo appello, Sattin elenca una serie di richieste precise, indirizzate alle autorità competenti:
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Un sopralluogo urgente dell’Asp e dell’Arpa per verificare le condizioni igienico-sanitarie dell’area;
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Il risanamento della zona paludosa e fangosa;
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La pulizia di tutta la fascia costiera sotto le mura dalle erbacce e dai rifiuti;
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La messa in sicurezza delle piattaforme pericolanti e il ripristino dei muretti a secco;
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La potatura delle palme e la cura del verde;
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Un intervento strutturale sui cumuli di posidonia presenti da oltre vent’anni nella zona ovest della spiaggia;
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Uno studio serio per conciliare la tutela dell’ambiente con l’utilizzo civile e sicuro della spiaggia da parte di cittadini e turisti.
“Non chiediamo l’impossibile”, conclude Sattin. “Non ci aspettiamo docce o stabilimenti, ma almeno pulizia, sanificazione, sicurezza. E siamo pronti a collaborare, anche economicamente, pur di recuperare questo spazio unico e renderlo accessibile a tutti”.
Un appello che suona come una richiesta di dignità per una città che, proprio nella sua bellezza, rischia di inciampare nel disinteresse e nell’incuria.