Un’altra domenica in corsia per il vescovo di Trapani, monsignor Pietro Maria Fragnelli, che anche ieri ha voluto essere vicino ai malati e al personale sanitario dell’ospedale Sant'Antonio Abate, presiedendo la celebrazione eucaristica nel reparto dove sta affrontando il periodo di riabilitazione post-operatoria. Sua Eccellenza ha sospeso temporaneamente gli impegni pubblici a causa dell’intervento chirurgico a cui si è sottoposto.
La liturgia, semplice e partecipata, ha rappresentato un momento di conforto per i presenti, a cui il vescovo ha rivolto parole di speranza.
Nella sua omelia, pronunciata in occasione della solennità della Santissima Trinità, Fragnelli ha sottolineato il senso profondo di questa festa: «Dall’Eternità e fino alla fine dei secoli, Dio è relazione: una relazione fonte inesauribile di vita, amore, sapienza che continuamente si dona e comunica. La Trinità ci permette di pensare con speranza nonostante la sofferenza dell’umanità». «Adorare la Trinità significa ringraziare, condividere, accogliere la vita nel servizio che ognuno di noi è chiamato a dare. E significa dare spazio nel cuore, nella mente e nei progetti, alle giovani generazioni. Perché il passaggio generazionale è un dono speciale della Trinità»,
Il vescovo ha poi rivolto un pensiero al contesto globale segnato da conflitti e tensioni, lanciando un appello alla pace: «Nonostante ci sentiamo impotenti, ‘giocati’ dalle ambizioni di qualche leader o personaggio che educa alla guerra, alla forza delle armi piuttosto che alla riconciliazione, invochiamo oggi la Trinità perché la sua grazia semini pace nei cuori. Senza questa pace del cuore non si costruisce la pace tra i popoli e le persone».