Il cellulare resta in tasca. Anzi, fuori dall’aula. Anche per gli studenti delle scuole superiori. Con una nuova circolare inviata a tutti gli istituti statali e paritari, il Ministero dell’Istruzione estende il divieto di utilizzo dello smartphone, già previsto per elementari e medie, anche alle superiori.
Il documento, firmato dal ministro Giuseppe Valditara, vieta l’uso dei cellulari durante l’orario scolastico, incluso per fini didattici, salvo eccezioni specifiche. «Un intervento non più rinviabile – scrive Valditara – di fronte agli effetti negativi, dimostrati dalla ricerca, che l’abuso dello smartphone può avere sulla salute, il benessere e il rendimento degli adolescenti». Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, oltre il 25% dei giovani tra i 14 e i 17 anni fa un uso problematico del cellulare. Tra i rischi principali: disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, isolamento sociale e calo delle prestazioni scolastiche, soprattutto tra chi è dipendente dai social.
Aggiornati i regolamenti scolastici
La circolare invita le scuole a modificare i regolamenti interni e il patto di corresponsabilità educativa, inserendo il divieto per tutti gli studenti del secondo ciclo. Previsti anche provvedimenti disciplinari per chi non rispetta le nuove disposizioni.
Le eccezioni
L’uso del cellulare resta consentito solo in casi particolari, come per gli studenti con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento, se previsto dai rispettivi Piani Educativi. Via libera anche nei percorsi tecnici dove l’uso del dispositivo è funzionale alle attività di laboratorio, come nel settore informatico o delle telecomunicazioni. Il provvedimento non riguarda tablet, pc o lavagne interattive, che continueranno a essere utilizzati secondo i piani didattici autonomi delle scuole. «Le tecnologie – sottolinea Valditara – devono essere usate con intelligenza per potenziare l’apprendimento. Ma lo smartphone non può diventare una distrazione continua».
Educazione digitale e Intelligenza Artificiale
Il Ministro ribadisce però che il divieto non basta. «È essenziale – conclude – educare all’uso consapevole dello smartphone e affrontare con serietà anche il tema dell’Intelligenza Artificiale. La scuola ha il dovere di formare cittadini digitali maturi e responsabili».