E’ stata fissata per il 10 luglio la requisitoria del pubblico ministero, nonché gli interventi dei legali di parte civile e della difesa, nel processo con rito abbreviato che, davanti al gup del Tribunale di Marsala Riccardo Alcamo, vede imputati due giovani tunisini, Mahdi Hamrouni, di 25 anni, e Hazem Hamrouni, di 24, accusati di rapina e lesioni ai danni di una 21enne marsalese aggredita la sera del 13 settembre 2024 sul lungomare Boeo.
Quella sera, la ragazza, che era in compagnia di alcuni amici nei pressi del minigolf e del parco giochi per bambini, è stata avvicinata dai due giovani a bordo di un monopattino elettrico. Secondo l’accusa, i due nordafricani si sarebbero scagliati contro la giovane, le avrebbero puntato un coltello alla gola (arma impugnata dal 25enne), sputandole addosso e strappandole di mano lo smartphone. La vittima oppose resistenza, venendo ferita durante una colluttazione: un taglio alla mano sinistra. Probabilmente, anche nel tentativo di proteggersi il volto.
Successivamente, lo stesso aggressore ha tentato di colpire al torace uno degli amici della ragazza, senza però riuscirci. I due sono poi fuggiti sul monopattino, portando via il cellulare e 40 euro custoditi nella cover. La pronta reazione della polizia, supportata dai bersaglieri dell’operazione “Strade Sicure”, consentì di rintracciare i presunti aggressori. Grazie alla geolocalizzazione, gli agenti recuperarono lo smartphone della vittima nascosto tra gli arbusti di piazza della Vittoria, nei pressi del busto di Garibaldi. Tuttavia, i contanti erano già spariti. I due giovani tunisini furono fermati e trasferiti in custodia dalle forze dell’ordine. A difendere gli imputati sono gli avvocati Gabriele e Diego Tranchida. A rappresentare l’accusa è il pm Maria Milia. Parti civili sono la vittima della rapina, assistita dall’avvocato Vito Daniele Cimiotta, e il Comune di Marsala.