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10/07/2025 06:00:00

Palazzetto e Cittadella, parla Tranchida: “Ecco la verità, portiamo le carte in Procura”

12,00 - Il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida chiude la conferenza stampa con un affondo su uno dei punti più delicati dello scontro con Valerio Antonini: la presunta “truffa” subita dal patron granata nel progetto della cittadella dello sport nell’area dell’ex aeroporto di Milo. «Non può dire di essere stato ingannato. Sapeva perfettamente che quell’area era sotto la competenza del Demanio e che c’erano vincoli legati a usi militari. È falso dire che non ha avuto risposte. Le ha avute, e anche tempestivamente».

 

Tranchida, poi, non si rassegna all’idea che il Ministero della Difesa possa utilizzare quella stessa area per impiantarvi una nuova base militare: «Lì ci sono quartieri residenziali, nascerà una Casa di Comunità dell’Asp, ci saranno scuole e servizi. Non è concepibile militarizzare quella zona. Non si possono mettere siti militari dentro la città».

Infine, il sindaco smonta la narrativa secondo cui il Comune avrebbe bloccato il progetto della cittadella sportiva: «A novembre 2024 riceviamo una manifestazione di interesse. Ma si tratta solo di un rendering, di un’idea vista in tv. Una proposta più concreta arriva ad aprile 2025, ma resta una candidatura “di larga massima”. E va ricordato: non si può presentare un progetto al Comune se non si è proprietari dell’area o se non si ha la disponibilità. È la legge a dirlo, non Tranchida».

La conclusione è netta: «Noi andiamo avanti. Sosteniamo ogni iniziativa imprenditoriale, purché sia nell’interesse della città e nel rispetto della legalità. E per quanto riguarda la cittadella, ci interessa come progetto pubblico per lo sport, non come paravento per altro».

Appuntamento ora alla conferenza “politica” annunciata per l’11 luglio, in cui Tranchida promette di raccontare tutta la verità, punto per punto, sulle accuse e gli attacchi subiti nelle ultime settimane. Uno scontro che si preannuncia ancora lungo. E sempre più frontale.

 

11,00 - Nel corso della conferenza stampa del 10 luglio, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida ha voluto sgombrare il campo anche su uno dei nodi principali dello scontro con Valerio Antonini: l’impianto di climatizzazione del Palashark. Una richiesta avanzata dal patron del Trapani Shark, che però – secondo il Comune – non rientra tra le responsabilità dell’amministrazione.

 

«Tutto è pubblicato sull’Albo Pretorio – spiega Tranchida –. La convenzione, all’articolo 5, è chiarissima: io concedo l’impianto sportivo, se qualcuno lo riqualifica glielo dò gratis. Ma tutti i lavori, ordinari e straordinari, sono a carico del concessionario. Non c’è nessun obbligo per il Comune di fare l’impianto di climatizzazione, che peraltro comporterebbe una spesa mensile di circa 100 mila euro solo per l’energia elettrica».

Nonostante questo, Tranchida apre uno spiraglio: l’amministrazione comunale sta infatti lavorando alla candidatura per un bando nazionale legato all’efficientamento energetico degli impianti sportivi. Un progetto che includerebbe anche il palazzetto e la piscina comunale:

«Vinceremo il bando? Non lo so. Ma la scadenza è tra 90 giorni e ci stiamo lavorando, perché migliorare le nostre strutture è comunque un obiettivo».

 

La cittadella dello sport e le “bugie” sul ritardo

 

Il primo cittadino interviene anche sulla polemica relativa alla Cittadella dello Sport nell’area ex aeroporto di Milo, altro fronte su cui Antonini ha attaccato il Comune, accusandolo di non aver risposto in tempo utile alla proposta di investimento.

 

«Noi siamo a favore del progetto, da sempre – spiega Tranchida – ma a condizione che serva davvero a soddisfare un bisogno di impianti sportivi in Sicilia occidentale. Non certo per costruire centri commerciali mascherati. È un interesse pubblico, a prescindere dal nome dell’imprenditore».

 

Il sindaco ricorda che già nel 2018 aveva scritto al Demanio per chiedere l’apertura al mondo delle imprese su quell’area. Quando Antonini presenta la sua proposta, nel 2024, il Comune – sostiene Tranchida – si attiva immediatamente: «È falso che abbiamo risposto dopo cinque mesi. Lo stesso Antonini, a gennaio 2025, mi definiva una persona seria e diceva che il Comune si stava attivando nel rispetto delle norme. Poi, a marzo, cambia versione e accusa di ritardi. Ma sapeva tutto, sin dall’inizio. Sapeva anche che su quell’area c’erano interessi militari. Non è stato Tranchida a ingannarlo».

L’ultima stoccata, come sempre, è rivolta al metodo comunicativo del patron granata: «Si fa nascere una polemica a tavolino, per costruire il racconto del sindaco che mette i bastoni tra le ruote. Ma noi abbiamo sempre dato risposte, anche in tempo reale. Sono i fatti a parlare, e li stiamo consegnando alla città».

 

10, 30 - È in corso  a Palazzo d’Alì, la prima delle due conferenze stampa annunciate dal sindaco Giacomo Tranchida: oggi per fare chiarezza sul piano amministrativo, domani – promette – per affrontare i risvolti politici dello scontro con Valerio Antonini, patron del Trapani Shark.

 

Il tema del giorno è il palazzetto dello sport. E Tranchida, tra faldoni e documenti, ricostruisce passo dopo passo l’iter della concessione alla società sportiva di Antonini, rispondendo colpo su colpo alle accuse – anche penali – piovute nelle scorse settimane dal patron granata: «Io non sono stato nominato – esordisce il sindaco –. Sono stato eletto. E sono cittadino onorario di Trapani perché lo ha voluto il popolo, non per una targa o una cerimonia».

Poi, il messaggio diretto ad Antonini: «Non entrerò nel merito delle bollette della luce, della Tari o delle imposte non pagate. Non mi interessa scendere a questi livelli. Ma se sei cittadino onorario di Trapani, come dici, allora rispetta la città. E paga quanto devi».

 

Il nodo della bolletta e le accuse di truffa

 

Al centro della querelle, ancora una volta, ci sono i 120 mila euro di bollette non pagate da Trapani Shark per energia elettrica e acqua. Antonini sostiene che il Comune abbia “truffato” la sua società lasciando i contatori intestati all’ente e tentando di addebitargli costi non suoi.

Ma Tranchida mostra un documento protocollato: è una nota del 17 febbraio 2025, inviata dal dirigente tecnico del Comune, che chiedeva formalmente a Trapani Shark di effettuare la voltura delle utenze e annunciava l’avvio di un contraddittorio per stimare i consumi effettivi, anche perché il contatore era condiviso con altri impianti. «Chi dice che il Comune ha agito in malafede – attacca Tranchida – insinua l’esistenza di un reato. Bene, allora questi atti li mandiamo in Procura. Se davvero Antonini è stato truffato, se ne occuperà la magistratura. Se invece non è vero, risponderà per calunnia e diffamazione».

 

«Io non porto nocumento, do risposte»

 

Il sindaco rivendica di aver agito con trasparenza e nel rispetto della legge. E rilancia: «Antonini dice che il sindaco porta nocumento alla società. Io invece cerco di dare risposte, nel rispetto di tutti. E proprio per questo, a tutela di tutti – anche della sua società – invierò ogni cosa agli organi inquirenti. Non voglio sulla coscienza il danno a una realtà sportiva».

Il finale è al vetriolo, ma con un'apertura: «Chi ha fatto accuse gravi, ora risponda. Chi ha qualcosa da dimostrare, lo faccia davanti alla legge. E chi vuole continuare a investire in questa città, lo faccia rispettando le regole».

Domani, nella conferenza politica, si attendono nuovi fuochi d’artificio. Ma oggi, la partita si è spostata ufficialmente sul terreno della Procura.

 

 

07,00 - Potrebbe essere una giornata decisiva nella lunga querelle tra il Comune di Trapani e la Trapani Shark sulle bollette da oltre 120mila euro per luce e acqua del PalaShark. La conferenza stampa fissata dal Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida per oggi, giovedì 10 luglio ore 10 a palazzo D'Alì, sarebbe l’occasione per provare a mettere un punto in una vicenda che, tra accuse, documenti esclusivi e post infuocati sui social, tiene banco da settimane.

 

I toni si sono alzati dopo la conferenza stampa del 4 luglio, quando il presidente Valerio Antonini aveva accusato il Comune di non avere mai effettuato “alcuno split delle utenze” e di avere recapitato alla società una richiesta “improvvisa” e senza confronto per i consumi.

 

Un documento  ottenuto da Tp24, però, sembrerebbe smentire questa ricostruzione. Nella lettera del dirigente comunale Orazio Amenta, inviata il 22 maggio 2025, si legge che tra luglio 2023 e aprile 2025 il consumo complessivo della cabina elettrica sarebbe stato di 529.444 kWh, di cui l’87,79% attribuito all’attività del PalaShark. La percentuale sarebbe stata calcolata usando i dati dei contascatti. Applicando questa quota al costo complessivo di 139.357 euro per l’energia elettrica, l’ufficio avrebbe quantificato in 122.342 euro la cifra dovuta dalla società.

 

Non solo. Nel documento viene ricordato che, secondo la convenzione, la SSD Trapani Shark sarebbe tenuta a gestire l’impianto nella sua interezza, inclusa la parte esterna. Si legge infatti: “Si chiede la rendicontazione (…) delle spese sostenute per la gestione e ammodernamento dell’impianto sportivo (…) con particolare riferimento alla gestione della pubblicità all’interno del perimetro dell’impianto e alla gestione dei punti ristoro e bar”. E sempre in base alla convenzione, la società sportiva avrebbe competenza anche sull’illuminazione esterna del Palashark, che sarebbe rimasta attiva anche durante agosto 2023, quando la squadra era in ritiro.

 

Antonini non ha perso tempo a reagire. 

 

Su X ha pubblicato una bolletta che, secondo lui, mostrerebbe consumi anomali proprio ad agosto. «Ad agosto il PalaShark era chiuso, la squadra a Bormio in ritiro, eppure i consumi risultano alti e stabili durante la giornata, come se le pompe della piscina fossero rimaste accese – ha scritto –. Chiederemo ora anche l’intervento della compagnia erogatrice per spiegazioni definitive».

A cercare di smorzare i toni è intervenuto l’assessore Emanuele Barbara, con un lungo post su Facebook (commenti disattivati, quindi senza possibilità di replica da parte dei cittadini). «Abbiamo fatto delle verifiche che probabilmente porteranno a un risultato diverso, un consumo inferiore rispetto a quanto richiesto – ha scritto –. Per risolvere le cose basta sedersi a un tavolo, un post Facebook in meno e una riunione in più».

Un’affermazione che stride con la scelta dello stesso Barbara di affidare a un post social – peraltro con commenti bloccati – il suo “dialogo” con l’imprenditore. Un paradosso che non è sfuggito a chi osserva la gestione di un caso sempre più delicato.

 

Barbara ha confermato di aver già contattato Antonini e il dirigente Amenta per discutere dei calcoli. «Molto probabilmente – ha aggiunto – verrà fuori una cifra più bassa, ma sia chiaro che nessuno voleva truffare qualcuno: siamo tutte persone per bene, e credo che anche la controparte voglia pagare quanto dovuto».

 

Ma il dubbio resta: l’assessore si starebbe muovendo da solo o con l’ok del sindaco Giacomo Tranchida. La conferenza stampa indetta dal sindaco Tranchida, promette di chiarire ogni dibbio.

 

A complicare il quadro c’è un altro passaggio del documento di febbraio 2025 che Tp24 ha potuto visionare: già allora il Comune aveva invitato Antonini a un contraddittorio tecnico e suggerito di installare un conta scatti per distinguere meglio i consumi. “Nelle more che l’impianto elettrico sia efficientato e suddiviso si invita codesta spettabile Società alla collocazione di un conta scatti nel quadro generale per agevolare le operazioni di stima in futuro”, scriveva il dirigente. Una richiesta che, secondo Palazzo d’Alì, sarebbe rimasta senza risposta.

 

Antonini intanto rincara la dose: «Ringrazio Barbara per avermi chiamato e confermato che ho perfettamente ragione sul tema luce. Mi ha chiesto di evitare azioni legali che potrebbero avere effetti devastanti per il Comune. Rispetterò la sua richiesta per ora, ma mi aspetto un video pubblico che confermi quanto ci siamo detti».