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14/07/2025 06:00:00

Ecco perché abbiamo pubblicato la tragica foto di quel cane

 Abbiamo riflettuto molto se pubblicare o meno quella foto. Certo, l’immagine del cane incastrato nel muso di quell’utilitaria è violenta, poco rispettosa del povero animale morto in quel modo assurdo. E poco rispettosa della sensibilità del lettore. Ma abbiamo deciso di farlo per aumentare la diffusione dell’articolo, che non si limita a riportare soltanto l’incredibile incidente.

 

Confidiamo nel fatto che la foto possa servire da volano per accendere i riflettori su come le istituzioni siano impreparate ad occuparsi di cani, da quando nascono fino alla loro morte. Che in questo caso è stata una morte tragica. Abbiamo messo l’accento su quello strano furgone a cassa aperta che trasportava cani in modo scriteriato, in pieno giorno. Senza che nessuno si sia accorto di nulla. Abbiamo parlato anche della signora, alla quale è capitata questa disavventura, che purtroppo si è sommata ad altre difficoltà che la sua famiglia sta già vivendo.

Peccato che diverse redazioni, nel riprendere la notizia, al posto di aggiungere qualcosa, di approfondire ulteriormente, si siano invece limitate al solo impatto del pitbull, trascurando quello che è successo dopo e quello che sarebbe potuto succedere nel caso il cane fosse rimasto ferito.

 

Le inefficienze delle istituzioni sono talmente consolidate da essere percepite come normali. Una cosa che non riguarda solo Castelvetrano, ma più o meno tutto il sud. Inefficienze sempre “giustificate” se si chiede agli addetti ai lavori: i fondi che mancano, la carenza di personale… E allora succede spesso che ad intervenire siano le associazioni animaliste che, come nella leggenda del bambino sulla spiaggia, tentano di travasare il mare in una buca con una conchiglia.

 

E per noi diventa complicato scriverne, soprattutto quando l’emergenza diventa cronica e tutto diventa ordinario. E allora queste storie tragiche possono contribuire ad accendere, anzi, a riaccendere l’interesse per temi che rischiano dopo un po’ di tornare nel dimenticatoio.

Intanto, sappiamo che le forze dell’ordine stanno indagando per identificare il furgone. E questa è una notizia che ci conforta.

Ci conforta un po' meno leggere, tra i commenti, chi ipotizza che la vicenda non si sia mai verificata, essendo stata generata (foto compresa) dall’intelligenza artificiale.

 

Egidio Morici