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25/07/2025 09:45:00

Domani a Trapani il primo Pride. Carlo, 70 anni: "Io ci sarò. È una rivincita"

Domani, 26 luglio, Trapani ospiterà per la prima volta un Pride. Un evento storico per la città, atteso, discusso, osteggiato da alcuni, ma sostenuto con forza e convinzione da tanti. Anche da noi di Tp24, che siamo media partner dell’iniziativa e in questi giorni abbiamo raccontato l’avvicinamento al corteo: gli appuntamenti culturali, le testimonianze, le emozioni, ma anche — purtroppo — gli insulti e l’odio che sui social hanno provato a sporcare il significato profondo di questa giornata.

 

Perché il Pride non è solo una parata. È visibilità, è dignità, è memoria, è orgoglio. È la risposta a chi ancora oggi deride, insulta, umilia, aggredisce. E Trapani, con questo primo Pride, vuole dire che c’è. Che si riconosce nei valori del rispetto, dell’inclusione, della libertà.

 

Nei commenti velenosi di questi giorni, pieni di ignoranza e idiozia, si è fatto spazio anche qualcosa di diverso. Messaggi di affetto, di incoraggiamento, di orgoglio vero. Come quello di Carlo Inglese, che ci ha scritto. Lo citiamo, perché ha chiesto di farlo, e perché le sue parole meritano di essere lette da tutti:

"Grazie per tutte le notizie del Pride! Mi tenete aggiornato! Io vi guardo da Facebook! Ho 70 anni, quasi 71, e vado al Pride anche se fa molto caldo e non mi sento molto bene! Vado perché ho vissuto gli anni ’60 da adolescente e gli anni ’70 da ragazzo! Per cui se parliamo di discriminazioni non ditelo a me! Per me esserci è quasi una rivincita."

 

Carlo sarà tra le strade di Trapani domani. E insieme a lui ci saranno tanti altri: giovani, famiglie, attivisti, artisti, cittadini comuni. Anche un ragazzo che ha deciso di tornare apposta da Berlino per marciare nella sua città. Ci sarà chi sfilerà per la prima volta e chi invece porta sulle spalle decenni di battaglie. Ci saremo anche noi.

Per raccontare, ancora una volta, quello che conta davvero. Non l’odio, ma l’orgoglio. Non la volgarità, ma il coraggio. Non le polemiche, ma i volti, i sorrisi, le storie. A partire da quella di Carlo.