Trapani, piazza piena di colori e diritti: in migliaia al primo Pride
Una grande festa, poi la polemica. Oltre duemila persone hanno partecipato ieri al primo Pride di Trapani, una parata colorata e pacifica che ha attraversato il centro città per concludersi in piazza Vittorio Veneto, accolta da una comunità curiosa, in ascolto e per molti aspetti pronta a mettersi in discussione.
A guidare il corteo, il cartello portato da Betty D’Amico: "La mia colpa è quella di esistere". Trapanese, è stata discriminata in aeroporto in Egitto per la sua identità. Insieme a lei, la madrina del Pride Ester Pantano, attrice siciliana, scelta da Shorùq – Arcigay Trapani per il suo impegno civile: "È importantissimo che in questa grande folla, fatta non solo di trapanesi ma anche di siciliani e siciliane, si contribuisca a quella che dovrebbe essere la normalità: l’adesione e l’accettazione di tutte le diversità".
Fondata meno di un anno fa, Shorùq è la prima associazione LGBTQIA+ attiva stabilmente a Trapani. In pochi mesi ha costruito una rete di volontari e sostenitori, offrendo supporto psicologico, attività di sensibilizzazione e momenti di ascolto. La sede si trova presso la Chiesa Valdese di via Orlandini, che ha scelto di ospitare l’associazione nonostante le pressioni ricevute per escluderla.
Cinque i carri della parata: il primo dell’associazione organizzatrice, il secondo condiviso da Sapurito, Electrolab e Blackout; il terzo da Trapani Comix e Trapani Film Festival; il quarto firmato Dancing Queen Event e il quinto da FFK Collective con Tattoogarage by Inkdaco. In chiusura i collettivi Sparc e Terra Sonora.
Sui cartelli, i messaggi più forti: "Solo la mafia si bacia di nascosto" e "Manco Dio vi vuole omofobi". Altri manifesti hanno richiamato la guerra in Medio Oriente, con lo slogan: "Fermiamo il genocidio e la distruzione di Gaza". Tra i presenti, la segretaria della CGIL Liria Canzoneri: "Questa è la dimostrazione che pacificamente si può dialogare e cambiare. È una festa, ma anche una forma di formazione ai diritti delle persone". In piazza anche consiglieri comunali di Trapani ed Erice.
La serata si è chiusa con l’After Pride all’AC Beach Life Style, con la dj trapanese Lady Marchhh, per anni protagonista nei locali LGBTQIA+ di tutta Italia. "Oggi ha un gusto totalmente speciale perché è il primo Pride della mia città e io lo rappresenterò come dj ufficiale. Sono lieta, eccitata e fiera, perché l’amore è una cosa bella e va manifestata in tutto il suo splendore".
Dal palco, la vicepresidente di Shorùq Enrica Valenza ha affermato: "I diritti non sono un compromesso e non vanno elemosinati. Siamo qui perché li pretendiamo e perché ci spettano. Continuiamo a illuminare Trapani con tutti i nostri colori. Oggi il Pride ha aperto una strada che abbiamo percorso insieme". Emozionanti anche le testimonianze di Paul Herrera e Vincenzo Lombardo, che hanno condiviso le loro storie di coming out.
A margine dell’evento, non sono mancate le polemiche. Antonio Jacopo Triscari, nuovo presidente provinciale di Gioventù Nazionale, ha duramente criticato la presenza di una persona travestita da Madonna Addolorata in calze a rete: "È questa la loro idea di rispetto? Questa non è libertà di espressione, è libertà di offendere. Non c’è nulla di civile nel calpestare i simboli della fede cattolica. Difendere la fede non è un crimine, è un dovere. I gay cristiani esistono e meritano rispetto". Il dibattito è destinato a proseguire, ma intanto Trapani ha mostrato il volto di una città viva, plurale e desiderosa di cambiare.
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