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08/08/2025 17:16:00

Favignana, sequestro dell’Oasi Felina gestita da SAIE: gatti in salute, ma ...

Polemiche per il sequestro dell’Oasi Felina “A-amici di SAIE” a Favignana, eseguito lo scorso 31 luglio dai funzionari dei Servizi Veterinari dell’ASP di Trapani, con l’ausilio della Polizia Municipale. Un provvedimento che – paradossalmente – riconosce nero su bianco le ottime condizioni igienico-sanitarie della struttura e il benessere degli animali, ma che si fonda su un’unica contestazione: la mancanza di autorizzazioni formali, che ha portato a classificare l’oasi come “abusiva”.

Il paradosso nel verbale dell’ASP: tutto in ordine, ma scatta il sequestro

Nel verbale redatto durante il sopralluogo, si legge che l’oasi – realizzata e gestita da oltre dieci anni dall’associazione SAIE OdV (Soccorso Animali Isole Egadi) – è risultata pulita, ordinata, priva di odori molesti, dotata di casette, zone d’ombra, accessori e recinti che assicurano il benessere psico-fisico dei 31 gatti ospitati. Nessuna situazione di degrado o maltrattamento, anzi: gli animali sono descritti come curati, ben nutriti e socializzati, con spazi adeguati e arricchimenti ambientali.

Tuttavia, nonostante questo quadro positivo, i funzionari dell’ASP hanno proceduto con il sequestro amministrativo dell’intera oasi e dei gatti, contestando l’assenza delle autorizzazioni necessarie.

SAIE: “Siamo stati puniti per aver fatto il lavoro che altri non fanno”

L’associazione, che da anni si occupa senza sostegni pubblici della cura e sterilizzazione dei gatti randagi di Favignana – oltre 2000 secondo stime non ufficiali – ha definito il provvedimento ingiusto e sproporzionato.

“Abbiamo sempre operato con trasparenza e dedizione – si legge nella nota di SAIE – offrendo un servizio essenziale alla comunità, spesso colmando il vuoto lasciato dalle istituzioni. Questo sequestro arriva proprio nel momento di massima affluenza turistica, negando l’accesso a un luogo apprezzato da visitatori e isolani, come testimoniano le quasi 160 recensioni a cinque stelle su Google”.

“Chiediamo al Sindaco di Favignana e alle autorità competenti di riesaminare il caso con buon senso – prosegue la nota – e di revocare al più presto il sequestro, fornendo eventualmente indicazioni precise per risolvere eventuali carenze burocratiche”.

Un ricorso presentato e un appello aperto

I legali dell’associazione hanno già presentato un ricorso dettagliato, che contesta nel merito e nella forma le motivazioni del sequestro. Intanto, SAIE lancia un appello alla cittadinanza, alle associazioni animaliste e a tutte le istituzioni sensibili, chiedendo supporto in quella che definisce una battaglia per il bene degli animali e della collettività.

In una terra dove la gestione del randagismo resta spesso un problema ignorato o affrontato solo in emergenza, la vicenda dell’Oasi Felina di Favignana rischia di diventare un simbolo di burocrazia miope, che colpisce proprio chi cerca – con pochi mezzi e molta passione – di fare ciò che dovrebbe essere compito pubblico.