L’Ultimo trasporto della Madonna di Trapani
Era il 17 agosto del 1954. Le celebrazioni dell’Anno Mariano volgevano al termine e la statua della Madonna di Trapani faceva ritorno al Santuario dalla Cattedrale. I trapanesi avevano partecipato in massa ai festeggiamenti, iniziati la sera del 31 luglio dello stesso anno, quando la pesante statua fu trasportata dal Santuario in Cattedrale. Quella notte si celebrò una “Notte Santa” alla marina e, durante tutto il periodo dei festeggiamenti, si svolsero eventi “paralleli” come corse, giochi e gare di nuoto. Chissà se i trapanesi di allora percepivano che quello a cui avevano assistito sarebbe stato l’ultimo trasporto della Madonna.
Da allora la statua rimase nella sua cappella al Santuario e, anche se negli anni successivi si parlò di riportarla in processione, alla fine tutto sfumò. Si accennava a una lesione, poi confermata da esperti, che avrebbe messo in pericolo la preziosa scultura in caso di trasporto. Alla fine degli anni Settanta furono raccolte firme, ma senza una risposta massiccia; anche politici e giornalisti si esposero per far tornare la statua in processione, senza alcun esito. Persino nel 2000, in occasione del Giubileo, si tentò invano di riproporre il trasporto.
A distanza di 71 anni, la statua di marmo, alta sei palmi e tre quarti e pesante 12 quintali, è ormai cementata al proprio altare, venerata dai fedeli che accorrono in Santuario, specialmente nel periodo della “quindicina”. Di quell’ultimo trasporto restano alcune foto, giornali d’epoca e libri… il resto sopravvive solo nel ricordo dei fortunati che vi assistettero.
Scorrendo indietro nei secoli, secondo Fortunato Mondello, il primo trasporto risale al 1527, quando si decise di portare la statua in città poiché erano state avvistate armate francesi, genovesi e veneziane. Trainata dai buoi, giunse in città per essere custodita nella chiesa di San Giuliano. I successivi trasporti avvennero in circostanze simili: nel 1534 per la presenza di armate turche, così come nel 1544, 1553, 1563, 1564 e 1569.
L’ottavo trasporto, nel 1576, fu dovuto a un morbo contagioso: la statua fu portata nella chiesa di San Filippo e si narra che al suo passaggio guarì uno storpio. Nel 1588 tornò in città per il ritorno dei turchi e nuovamente nel 1614. Si parla anche di altri due trasporti a causa di siccità e peste, ma non ci sono documenti che lo confermino.
Nel 1636 si ebbe l’undicesimo trasporto per la presenza di armate francesi. Da quell’anno si iniziò anche a portare in processione la statua di Sant’Alberto. Seguì nel 1645 (armate turche), nel 1654 (navi francesi), nel 1717 e 1734 (armate spagnole), nel 1820 (rivoluzione di Palermo), nel 1837 (colera) e nel 1848 (insurrezioni). In quei periodi la statua restava in città anche due o tre anni, custodita nella chiesa del Carmine.
Dal diciannovesimo trasporto in poi le motivazioni furono meno drammatiche: nel 1920 si decise di portarla “in trionfo” per le vie di Trapani, esposta per la prima volta in Cattedrale per cinque giorni. Nel 1935 il trasporto avvenne per la seconda incoronazione, con permanenza in Cattedrale di alcuni giorni.
Nel 1947 uno dei motivi principali del trasporto fu la raccolta fondi per ricostruire il seminario vescovile e la dimora del vescovo, distrutti durante la Seconda guerra mondiale. La processione iniziò il 10 agosto: la statua, su un carro trainato da tre paia di buoi, giunse in Cattedrale dopo una messa in Piazza Vittorio. Rimase esposta fino al 19 agosto, quando tornò in Santuario tra migliaia di persone. Tuttavia, i fondi raccolti non bastarono per la ricostruzione.
Tre anni dopo, in occasione del settimo centenario dell’arrivo dei Carmelitani alla chiesa dell’Annunziata, avvenne il ventiduesimo trasporto: la Madonna rimase in Cattedrale dal 13 al 20 agosto. La città fu addobbata con fiori e drappi sui balconi e, la sera del 20, la statua tornò in Santuario tra luminarie e festa.
Tra gli eventi paralleli alla festa della Madonna, va ricordata la fiera che, fino alla metà del XVI secolo, si teneva per quindici giorni nel recinto del convento dell’Annunziata. I mercanti potevano vendere senza pagare dazi. Col tempo, la fiera cambiò forma e luogo: lo scorso anno si è tentato di riproporla lungo l’isola pedonale di piazza Vittorio Emanuele, grazie all’iniziativa di privati; un segnale positivo, sebbene privo del fascino di un tempo. In passato si svolgeva anche lungo il perimetro della villa comunale, mentre in tempi recenti è stata organizzata presso il palazzetto dello sport o, talvolta, non si è svolta affatto. Altre sedi storiche furono piazza Sant’Agostino, via Mancina e piazza Scarlatti.
Tornando ai riti mariani, verso la fine del 1600 il giorno di Ferragosto era significativo anche per i condannati per debiti civili, che venivano liberati per l’occasione. Nel Santuario si celebrava la “tirata dei sette veli” che coprivano la statua: in quel momento si scioglievano voti e avvenivano guarigioni miracolose di ossessi e indemoniati, i quali, alla vista della Madonna, gridavano “Viva Maria SS. di Trapani”.
La storia testimonia il profondo legame che la città ha sviluppato nei secoli attorno alla devozione mariana. Basta recarsi al Santuario nei giorni di quindicina per accorgersi che questo sentimento persiste di generazione in generazione; tuttavia, anche questa tradizione sta perdendo partecipazione, come dimostra la scarsa affluenza di quest’anno. È un segno del mutare di usi, costumi e della stessa Chiesa col passare del tempo.
A prescindere da tutto, la devozione mariana rimane motivo d’orgoglio per il trapanese devoto, che vede nel volto della secolare statua un’entità che va oltre il simbolo religioso: più di una madre a cui chiedere protezione e amore. La Madonna di Trapani è, senza dubbio, il fulcro spirituale della città.
Mentre il mondo cambia e i riti patronali si adattano, la statua marmorea della Madonna di Trapani rimane salda sul suo prezioso altare, senza attraversare le strade cittadine dal 1954. Sarebbe auspicabile che un giorno si decidesse di riportarla in processione dal Santuario alla Cattedrale, come accadeva un tempo: forse sarebbe l’occasione per restituire alle feste patronali trapanesi la centralità e il fervore che rischiano di andare perduti.
Per la solennità di oggi, stasera alle 20.45 avrà inizio la processione della copia lignea della Madonna per le vie del centro, con il seguente itinerario: corso Vittorio Emanuele, via Torrearsa, via Garibaldi, piazza Municipio, via XXX Gennaio, corso Italia, piazza Sant’Agostino, piazza Scarlatti, piazza Saturno, via Torrearsa, Casina delle Palme, viale Regina Elena, via Generale Giglio, via San Francesco, via Serisso, corso Vittorio Emanuele e rientro in Cattedrale.
Francesco Genovese
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