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29/08/2025 06:00:00

Crisi azzurra in Sicilia. Forza Italia divisa, il partito si prepara alla resa dei conti

Marcello Caruso commissario regionale di Forza Italia è candidato alla guida del partito in Sicilia, nessun passo indietro nonostante dal partito chiedano un cambio di vertice. Caruso è il braccio destro del presidente Renato Schifani, è succeduto a Gianfranco Miccichè. A chiedere un congresso e un confronto interno al partito Marco Falcone, euro deputato azzurro, e il vice presidente della Camera dei Deputati, Giorgio Mulè.


Si potrebbe andare alla conta delle tessere, i coordinatori provinciali sono già pronti ad avviare la fase del tesseramento, oppure Antonio Tajani potrebbe decidere per un accordo tra le parti, quindi con una candidatura unitaria, per evitare che il partito si spacchi proprio ad un soffio dalle elezioni regionali e nazionali.


Gli umori di Schifani
Il governatore non ne fa mistero: è ricandidato alla guida della Sicilia, ma dentro al suo partito c’è una fronda che lo osteggia, non gli perdonano di avere piazzato in giunta due dei suoi: Alessandro Dagnino al Bilancio, Daniela Faraoni alla Salute. Due tecnici che non sono organici al partito. 
Mulè ha dichiarato di non escludere nulla, quindi potrebbe essere candidato ovvero decidere di restare a Roma. Sta di fatto che c’è una corrente interna al partito che viaggia in direzione diversa.  Il presidente, dicono voci interne al Palazzo, è abbastanza urtato per il comportamento di qualche deputato regionale forzista.

 

Il vertice saltato
Il 9 settembre Schifani aveva convocato un vertice per tentare di ricucire gli strappi che finora ci sono stati, una giornata dedicata ai mal di pancia. Al loro superamento. E’ stato annullato proprio perché qualcuno dei deputati si è lasciato scappare la notizia con i giornali. Schifani non si fida di nessuno, il problema non è nemmeno la notizia data per l’incontro del 9 settembre, ma proprio per quello che potrebbe venire fuori, da ricostruzioni interne poi lanciate  alla stampa. Al via quindi i colloqui con ogni singolo deputato. I malumori ci sono così come i franchi tiratori, questo Schifani lo sa bene: tre norme sono state affossate dall’opposizione con la complicità della maggioranza, tra cui proprio Forza Italia.

 

Pellegrino: “Militanti confusi”
“In queste ore, tantissimi militanti e simpatizzanti di Forza Italia sono comprensibilmente spaesati e confusi di fronte a polemiche interne di cui spesso non colgono le ragioni e la portata.
Queste dinamiche, sebbene talvolta espressione di un legittimo dibattito, non aiutano il partito e rischiano di offrire il fianco agli avversari di Forza Italia.
Esistono i luoghi e i tempi giusti per il confronto democratico. Per l’attività del gruppo parlamentare, il momento naturale sarà in vista della ripresa dei lavori dell’Assemblea Regionale. Per il partito, l’appuntamento fondamentale è l’imminente Congresso Regionale. In quelle sedi, ciascuno potrà far sentire la propria voce, presentare le proprie idee, le proprie proposte e, perché no, le proprie critiche, utilizzando gli strumenti propri del confronto leale e democratico.
Che il dibattito avvenga sistematicamente attraverso la stampa, senza un reale confronto, o, peggio, filtrando pezzi di comunicazioni private, non è utile a Forza Italia, e soprattutto tradisce la fiducia dei nostri iscritti, che meritano chiarezza e coesione.
La forza delle nostre idee si misurerà nella lealtà e nella trasparenza del dibattito congressuale, non sulle pagine dei giornali. L’obiettivo comune deve rimanere uno solo: lavorare uniti per il bene della Sicilia insieme al Governo del Presidente Schifani”.

Lo dichiara Stefano Pellegrino, presidente dei deputati di Forza Italia all'Assemblea Regionale Siciliana.


Non c’è pace
Gli azzurri litigano anche su Biagio Conte, mercoledì Giorgio Mulè sollevava una questione importante: “Io ricordo le dichiarazioni e i proclami su Biagio Conte. In vita e dopo la morte. Era un esempio, una guida per tutti, di più: merita la Santità! Tutto vero. Poi però non si trovano in Sicilia, nella Sicilia di Biagio Conte, quattro spiccioli dal bilancio della Regione per aiutare a realizzare nella sua terra un film che racconta la sua storia. Ma davvero la Regione che spende e spande per festini e carnevali non è stata capace di trovare la strada per assicurare il suo contributo? Per finanziarlo non era possibile aggirare le pastoie dell’aula dell’assemblea con una semplicissima delibera di giunta utilizzando il fondo di riserva e poi con calma fare una variazione di bilancio in Assemblea e rimpinguare il capitolo? Allora: volere è potere…a meno che illudendosi di esercitare il “potere” non si perda la testa. E contemporaneamente far perdere a noi la faccia”.


Nel pomeriggio della stessa giornata il presidente Schifani ha chiamato personalmente la produttrice Gloria Giorgianni e avrebbe annunciato l'impegno della Regione di riproporre in Giunta lo stanziamento delle somme necessarie per il finanziamento del film.
C’è da sottolineare che il governatore dopo la bocciatura del finanziamento da parte della Sicilia Film Commission, aveva proposto lo stanziamento di fondi nella manovra ter per la realizzazione del film su Biagio Conte, ma in commissione Bilancio l'articolo venne stralciato.