Oggi, nella sala Sodano di Palazzo D’Alì, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida incontrerà stampa e cittadini in una conferenza che si annuncia esplosiva. Non solo perché arriva dopo le dimissioni dell’assessore Emanuele “Lele” Barbara, ma anche perché, come annunciato ieri sera in diretta social da Valerio Antonini, dovrebbe partecipare lo stesso Barbara.
sala Sodano di Palazzo D’Alì, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida incontrerà stampa e cittadini in una conferenza che si annuncia esplosiva. Non solo perché arriva dopo le dimissioni dell’assessore Emanuele “Lele” Barbara, ma anche perché, come annunciato ieri sera in diretta social da Valerio Antonini, dovrebbe partecipare lo stesso Barbara.
La vicenda che ha travolto Palazzo D’Alì nasce da una telefonata tra Antonini e Barbara diffusa online. Nella conversazione l’assessore raccontava di pressioni ricevute dal sindaco per trasformare i cori offensivi intonati allo stadio durante Trapani-Latina (“Barbara uomo di merda”) in un attacco politico contro Antonini. Barbara ha poi chiarito che quei cori non erano legati alla questione PalaShark, ma ha deciso di dimettersi in diretta Facebook, denunciando un clima ingestibile. A quel punto è stato abbandonato anche dal suo stesso gruppo consiliare.
Il PalaShark, l’impianto che ospita la squadra di basket Trapani Shark, è il vero terreno di scontro. La convenzione stipulata con il Comune e il successivo cambio di ragione sociale della società hanno acceso un contenzioso che Antonini definisce disastroso: oltre 400 mila euro di sponsorizzazioni perse e la decisione di chiedere, tramite i suoi legali, un risarcimento superiore al milione di euro al sindaco, al segretario generale Giovanni Panepinto e al dirigente Orazio Amenta.
Antonini, imprenditore romano e patron sia del Trapani Shark che del Trapani Calcio, è anche leader del movimento civico Futuro. È lui ad aver rilanciato la sfida politica, chiedendo a Tranchida di dimettersi a dicembre e andare subito alle urne. «La legge lo consente – ha detto – e se lui otterrà almeno il 30% dei voti io mi ritiro». Una provocazione che richiama i duelli “all’americana” e che mette in discussione l’intero quadro politico locale.
Oggi ci si aspetta che Tranchida risponda su più fronti: dalla sfida sulle dimissioni anticipate alla convenzione del PalaShark, fino alle dimissioni di Barbara e alla riorganizzazione della giunta. Il sindaco ha già detto di non avere intenzione di lasciare: «Trapani non è in vendita. Non accetto padroni né padrini».
Intanto la squadra di basket è attesa tra tre giorni dal ritiro precampionato, ma la partita più dura, per adesso, si gioca fuori dal parquet: quella tra Tranchida, Antonini e Barbara, con la città spettatrice di un confronto che rischia di ridisegnare gli equilibri di Palazzo D’Alì.