A 37 anni dall’assassinio di Mauro Rostagno, sociologo, giornalista e vittima di mafia, l’Associazione Ciao Mauro rinnova il suo impegno civile e culturale lanciando un forte appello internazionale: “Restiamo Umani - Stop genocidio a Gaza”.
Rostagno, assassinato dalla mafia il 26 settembre 1988, viene ricordato non solo come intellettuale e attivista, ma come simbolo di un impegno civile radicale e nonviolento. "Mauro avrebbe vissuto con indignazione e dolore gli eventi odierni: guerre, violenze e conflitti che attraversano il mondo, dall’Ucraina alla Palestina", si legge nella nota dell'associazione.
In particolare, il focus è sul massacro in corso nella Striscia di Gaza, descritto come pulizia etnica ai danni del popolo palestinese, con l’obiettivo di cancellarne la presenza dai territori della Palestina storica. L’accusa è diretta: il governo israeliano viene definito “criminale” e responsabile di un’azione sostenuta dalla complicità della comunità internazionale e dei paesi occidentali.
L’appello dell’associazione è rivolto al Governo italiano e alla Commissione europea affinché si adoperino per: fermare le forniture di armi a Israele, sostenere la liberazione di ostaggi e prigionieri politici, proteggere diplomaticamente i cittadini italiani coinvolti nelle missioni umanitarie, come gli equipaggi delle navi della Global Sumud Flottilla dirette a Gaza, consentire alle ONG di soccorrere vite umane nel Mediterraneo senza il rischio di sequestri o blocchi nei porti italiani.
Il filo conduttore dell’iniziativa, come sottolineato dagli organizzatori, è il richiamo alla cultura della pace, dei diritti umani e della convivenza civile. «Mauro si sarebbe chiesto: cosa posso fare per fermare tutto questo?», scrivono i promotori. La risposta è nell’impegno collettivo: denunciare le ingiustizie e difendere la dignità di ogni cittadino del mondo. L’evento annuale Ciao Mauro diventa così non solo memoria di una vittima di mafia, ma anche piattaforma di resistenza civile contro le guerre e le violazioni dei diritti umani.