Negli ultimi anni, le minacce informatiche sono diventate sempre più comuni anche nel nostro Paese. Truffe via email, messaggi ingannevoli, virus che bloccano i dispositivi, i rischi sul web non mancano, sia per privati che per aziende..
Vediamo, quindi, cinque cose da sapere per capire meglio il fenomeno e per proteggerti in modo semplice, ma efficace.
1. Phishing localizzato in lingua italiana
Una delle truffe più diffuse è il phishing mirato: messaggi che arrivano via email, SMS o WhatsApp e che sembrano del tutto legittimi. Spesso imitano delle comunicazioni provenienti da banche, o enti come INPS, Agenzia delle Entrate o Poste Italiane, con toni urgenti e link su cui cliccare.
Il rischio? Finire su un sito falso dove ti viene chiesto di inserire dati personali o bancari. Da lì in poi, i truffatori possono accedere ai tuoi conti o vendere le informazioni raccolte.
2. Truffe online legate a eventi o contesti italiani
Un altro rischio molto diffuso riguarda le truffe che sfruttano eventi attuali o temi legati al contesto nazionale. Più un messaggio suona familiare, più è facile abbassare la guardia.
Negli ultimi anni sono circolati falsi bonus statali, rimborsi del canone RAI, finti cashback o avvisi urgenti su multe e bollette da pagare. Durante la pandemia, sono spuntati anche dei portali fasulli per la prenotazione dei vaccini, creati con il solo scopo di sottrarre dati sensibili.
3. Attacchi ransomware alle PMI italiane
Le piccole e medie imprese sono tra i bersagli preferiti dei cybercriminali, soprattutto quando si parla di ransomware. Basta un click su un’email infetta per bloccare l’accesso a tutti i dati aziendali. A quel punto, arriva la richiesta di riscatto: euro o criptovalute in cambio della chiave per lo sblocco. Ma non sempre la promessa viene mantenuta.
Il problema è che molte PMI non hanno sistemi di sicurezza solidi, né personale IT interno. E così diventano facili bersagli da colpire. I settori più vulnerabili? Sanità privata, studi professionali e aziende manifatturiere, dove un attacco può paralizzare completamente l’attività.
4. Reti Wi-Fi pubbliche e IP non protetti
Connettersi a una rete Wi-Fi pubblica mentre aspetti il treno o bevi un caffè può sembrare un gesto innocuo. Ma è proprio in quei momenti che i tuoi dati diventano più vulnerabili. Le reti aperte, infatti, sono spesso prive di protezione adeguata e chiunque, con un minimo di competenze, può intercettare informazioni sensibili come password, dati bancari o messaggi privati.
Per proteggerti, la soluzione più semplice ed efficace è usare una VPN. Questo strumento crittografa la connessione e maschera il tuo vero IP, rendendo molto più difficile essere tracciati.
Ora forse ti starai domandando: “Come posso controllare il mio IP?”. È facilissimo: basta un click. Online esistono numerosi strumenti gratuiti che ti permettono di vedere subito se il tuo IP è esposto o meno. Un piccolo controllo che può fare una grande differenza per la tua sicurezza.
5. Password e sistemi di accesso vulnerabili
Uno dei punti più critici della protezione digitale è l’abitudine di usare password troppo semplici, o peggio ancora, sempre uguali. È un errore comune che rende la vita fin troppo facile ai cybercriminali. Basta, infatti, una singola violazione per aprire la porta a tutti gli account.
A peggiorare ulteriormente la situazione, c'è il fatto che molti utenti ignorano completamente la verifica in due passaggi (2FA), uno strumento semplice ma molto efficace . Anche se qualcuno dovesse scoprire la tua password, infatti, senza quel secondo codice (di solito inviato via SMS o generato da un’app) non potrà concludere l'accesso. Eppure, ancora oggi, in tanti scelgono di non attivarla.
Proteggerti online non richiede competenze tecniche avanzate, ma un po’ di attenzione e gli strumenti giusti. Bastano poche buone abitudini per rendere la vita molto più difficile ai malintenzionati.