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24/09/2025 06:01:00

Crolla un ramo di eritrina su un'auto, nessun ferito. A Trapani non basta più la fortuna

Ancora un crollo, ancora un sospiro di sollievo. A Trapani il 23 settembre un ramo di eritrina si è staccato in via dei Ranuncoli ed è piombato su un’auto parcheggiata. Nessun ferito, solo danni. Ma quante volte possiamo continuare a parlare di fortuna?

Non è un caso isolato. Il 20 settembre in piazza Vittorio Veneto stessa scena, e lì già il 16 agosto un ramo era venuto giù a pochi metri da Prefettura e Questura. Il 7 agosto, invece, era stata colpita un’auto in via Calvino. E a inizio settembre un’altra sbrancatura in viale Duca d’Aosta. In meno di due mesi, una sequenza che mette paura.

Le eritrine non sono alberi qualsiasi: sono alberi monumentali, piantati nell’Ottocento e iscritti negli elenchi regionali. Ma oggi, più che patrimonio, sembrano un rischio. Per anni la manutenzione è stata fatta a spizzichi e bocconi, potature sbagliate e interventi rimandati perché, come ha ammesso l’ex assessore al Verde Emanuele Barbara, «i soldi non c’erano nei capitoli di spesa». Barbara, dimessosi il 3 settembre, aveva lasciato un programma preciso: eritrine, palme, ficus, via Conte Pepoli. Tutto fermo. Aveva chiesto anche un agronomo, indicando Riccardo Maltese. Ma, a detta dell'ex assessore, alla richiesta non sarebbe seguita risposta.

Solo adesso, dopo i crolli a catena, il Comune ha preso in carico Maltese e Filippo Salerno. Due agronomi, due squadre, potature accelerate. Nei giorni scorsi, con l’allerta meteo, hanno corso contro il tempo. Ma il ramo caduto in via dei Ranuncoli ha fatto capire che il maltempo non è l’unico problema: basta il peso di una carie vecchia, una ferita mai curata, per far cedere i rami.

«Le eritrine non vanno abbattute – ha detto Salerno –. Sono splendide ma fragili, come persone anziane. Hanno bisogno di attenzioni continue».

Ma intanto la città continua a convivere con alberi che cedono, cancelli divelti e aree verdi lasciate senza controllo.

Il tema non riguarda solo la caduta dei rami. A via Leoncavallo, il 18 settembre, una donna era stata aggredita e trascinata in auto dal compagno, proprio nella villetta nascosta da fronde mai potate, senza illuminazione e con i cancelli rubati. Un episodio che ha mostrato come l’incuria del verde possa diventare anche un problema di ordine pubblico, favorendo degrado e violenza.

Due volti della stessa emergenza: la sicurezza dei cittadini è a rischio tanto per i rami che cadono quanto per le aree lasciate al buio e all’abbandono. E a Trapani, mentre diluvia, resta la sensazione amara che la protezione della città sia affidata più al caso che a un piano organico.