Nove condanne, a pene che vanno da 3 anni e mezzo fino a 30 anni di carcere, e due assoluzioni sono state invocate dal pm Giuseppe Lisella per gli imputati del processo che davanti il Tribunale di Marsala vede alla sbarra undici presunti spacciatori di droga coinvolti, il 17 febbraio 2023, nell’operazione dei carabinieri “Virgilio” (dall’omonima via del quartiere Sappusi).
L’operazione “Virgilio” ha smantellamento tre gruppi criminali, con forte presenza femminile, che avrebbero operato in concorrenza tra loro. Nel febbraio di due anni fa, l’ordinanza cautelare del gip del Tribunale di Marsala riguardò 14 persone (11 in carcere), accusate, a vario titolo, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (crack, eroina e cocaina), estorsione, riciclaggio di denaro, lesioni personali e persino un tentato sequestro di persona per il recupero crediti da un acquirente che non pagava le dosi acquistate.
Dalle indagini è emerso che nel quartiere popolare Sappusi, e in particolare in via Virgilio, c’era la principale “piazza di spaccio” di Marsala. Il carcere fu disposto per i marsalesi Arianna Torre, che era già detenuta per altra causa, Giovanni Parrinello, anche lui già detenuto (ergastolo in primo grado per l’omicidio di un altro pregiudicato, Antonino Titone), Pietro Lombardo, Alessia Angileri, Alessio Cristopher Pantaleo, Andrea Nizza, anche lui già detenuto per altra causa (rapine commesse insieme a Giovanni Parrinello), Massimo Licari, Gisella Angileri e Vito Alessio Allegra e i palermitani Giuseppe Caruso e Antonino La Mattina. Il divieto di dimora nel comune di Marsala venne, invece, disposto per Jessica Torre e Marilena Lungaro. Obbligo di dimora a Marsala, infine, per Antonino Davide Di Girolamo. Alcuni, come le sorelle Angileri, già con precedenti per droga, sono già stati giudicati e condannati in abbreviato o con patteggiamento. A scegliere il rito ordinario, con processo davanti il Tribunale di Marsala, sono stati, Giovanni Parrinello, Michele Adorno, Marilena Lungaro, Jessica Torre, Pietro Lombardo, Antonino Davide Di Girolamo, Anna Maria Di Girolamo, Sergio Sangiorgio, Leonardo Titone, Valentina Galfano e Gianluca Dardo. Le pene più severe (trenta anni di carcere) sono state invocate per Giovanni Parrinello e Michele Adorno. Diciassette anni per Pietro Lombardo, 14 anni per Marilena Lungaro, 12 anni e mezzo per Jessica Torre, 10 anni e mezzo per Antonino Davide Di Girolamo, 6 anni e 8 mesi per Gianluca Dardo, 4 anni e 3 mesi per Leonardo Titone e 3 anni e mezzo per Valentina Galfano. Il pm ha invece chiesto l’assoluzione per Sergio Sangiorgio (difeso dall’avvocato Giacomo Frazzitta) e per Anna Maria Di Girolamo. Nelle prossime udienze le arringhe difensive. A prendere la parola, quindi, oltre a Frazzitta, saranno gli avvocati Pasquale Massimiliano Tranchida, Nicola e Giovanni Gaudino, Vincenzo Sammartano, Duilio Piccione, Francesca Frusteri, Pietro Giacalone. Nel blitz dei carabinieri vennero anche sequestrati circa 50 mila euro in contanti, ritenuti provento dell'attività di spaccio. In alcune abitazioni, inoltre, i carabinieri disattivarono le telecamere abusivamente istallate da alcuni indagati per controllare l’eventuale arrivo di forze dell’ordine. L’attività di spaccio è stata a lungo monitorata dai carabinieri con una serie di telecamere piazzate nella zona di via Virgilio e attraverso le intercettazioni telefoniche. E a nulla è valso il linguaggio spesso criptico utilizzato dai presunti spacciatori. Un momento chiave, dal quale sono partite le indagini, è stata la morte per overdose, nell’ottobre 2021, di una donna (D.R.B., classe ’76, già condannata per spaccio), trovata senza vita dai carabinieri dentro un’auto nel quartiere Amabilina.