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04/10/2025 15:00:00

Sicilia: dalla Regione 1,3 miliardi per opere pubbliche, sviluppo e coesione

Un piano da oltre 1,3 miliardi di euro per finanziare opere pubbliche e interventi a forte valenza sociale e infrastrutturale. È quanto previsto dalla delibera approvata oggi dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. Le risorse provengono dal Fondo di rotazione istituito con la Legge n. 183 del 1987 e sono destinate a interventi complementari rispetto ai programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea per il ciclo 2021-2027.

«Abbiamo avviato – ha dichiarato Schifani – il percorso che consentirà di completare la programmazione di tutte le risorse 21-27, a partire dal recupero di interventi rimasti in sospeso nel ciclo 2014-2020. Potremo così realizzare opere fondamentali per città e territori, dalle scuole agli ospedali nelle aree a rischio, fino al rafforzamento delle misure contro la crisi idrica e per la gestione dei rifiuti. Il nostro obiettivo è utilizzare al meglio tutte le fonti finanziarie disponibili, senza perdere tempo né risorse, e soprattutto senza lasciare indietro nessuno».

La delibera, dopo il passaggio in Commissione all’Ars e le successive consultazioni con la Presidenza del Consiglio, dovrà ottenere l’approvazione del Cipess. Costituirà inoltre un atto aggiuntivo all’accordo di coesione firmato nel 2024 a Palermo tra Schifani e la premier Giorgia Meloni.

 

La ripartizione dei fondi

Il piano prevede 1,07 miliardi di euro per interventi complementari al Fesr 2021/2027 e 277,6 milioni per quelli legati al Fse+.

Tra i progetti più rilevanti:

  • Palermo: oltre 47 milioni per la realizzazione di due poli educativi territoriali.
  • Messina: 65 milioni per la bonifica e valorizzazione delle aree ex Sanderson e il risanamento delle zone degradate.
  • Catania: 25 milioni per la rigenerazione urbana.
  • Agrigento: 2 milioni per completare gli scavi e la valorizzazione del teatro antico.

Sono inoltre previsti:

  • 175 milioni per progetti già ammessi a finanziamento nel ciclo 2014-2020 ma rimasti senza copertura.
  • Circa 400 milioni per il ciclo integrato dei rifiuti, inclusi miglioramento della raccolta differenziata e diffusione del compostaggio domestico.
  • 35 milioni per il piano delle traverse idriche.
  • Quasi 85 milioni per la bonifica e la mitigazione del rischio idrogeologico e dell’erosione costiera.
  • 50 milioni per la prevenzione dei danni da calamità naturale.
  • 26 milioni per il potenziamento dei presidi ospedalieri nei territori ad alto rischio ambientale.
  • 41 milioni per il Piano triennale della transizione digitale, attraverso l’Arit.

 

Interventi sociali e formazione

Sul fronte delle misure complementari al Fse+, il governo regionale ha previsto:

  • 120 milioni per borse di studio degli Ersu.
  • 55 milioni per interventi sociali a sostegno di soggetti svantaggiati e persone non autosufficienti.
  • 22 milioni per la formazione professionale.

«Si tratta – ha concluso Schifani – di una visione strategica che tiene insieme sviluppo, coesione e inclusione sociale, frutto di un dialogo costante con le amministrazioni locali e con l’attenzione ai bisogni reali dei territori».