Dopo appena tre giorni dall’avvio, la mensa scolastica a Trapani è stata sospesa. Una vicenda che ha creato forti preoccupazioni tra le famiglie e acceso lo scontro politico in Consiglio comunale. A sollevare il caso è stato il consigliere di Fratelli d’Italia Gaspare Gianformaggio, che ha presentato un’interrogazione urgente: «Abbiamo superato ogni record, le famiglie sono preoccupate e vogliono sapere quando riprenderà un servizio che pagano profumatamente».
Tutto nasce da quanto accaduto a Calatafimi Segesta. Già il 2 e 3 ottobre diversi bambini della scuola dell’infanzia e primaria dell’Istituto comprensivo “Francesco Vivona” avevano accusato malesseri gastrointestinali. La dirigente Caterina Agueci aveva segnalato i casi all’Asp di Trapani, che ha avviato immediatamente i controlli. Il Laboratorio di Sanità pubblica, l’8 ottobre, ha trasmesso i risultati: l’acqua destinata al consumo umano è risultata non conforme. Parallelamente l’UOC Sanità pubblica, epidemiologica e medicina preventiva ha riscontrato indicatori di non conformità igienico-sanitaria e ha segnalato una sospetta tossinfezione che ha coinvolto 30 bambini.
Il Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione (Sian), diretto da Sebastiano Corso, lo stesso giorno ha disposto «la sospensione immediata e cautelare dell’attività. La revoca sarà valutata quando saranno effettuati i lavori di pulizia e sanificazione prescritti» e sarà ripetuta l’ispezione igienico-sanitaria di verifica. I Nas di Palermo, informati dell’accaduto, hanno effettuato un sopralluogo nel punto cottura della ditta che serve sia Calatafimi sia Trapani, eseguendo campionamenti su alimenti e acqua.
Il giorno successivo, 9 ottobre, la decisione si è estesa anche a Trapani: sospesa la mensa scolastica per circa 700 alunni. Una misura necessaria, secondo l’assessore Enzo Abbruscato, che ha riferito in aula al posto del sindaco Giacomo Tranchida e dell’assessora all’Istruzione Giulia Passalacqua, entrambi assenti: «Si tratta di controlli quotidiani e doverosi, una misura di tutela a garanzia della salute dei bambini».
Il dibattito politico però si è acceso. Gianformaggio attacca: «Gira, vota e firria: il problema è sempre l’acqua. Ma questa amministrazione ha mai pensato di istituire una mensa diretta invece di affidarsi a ditte esterne?». Sullo sfondo resta il malcontento delle famiglie, che definiscono il servizio «scadente e costoso».
Non è la prima volta che la refezione scolastica a Trapani crea disagi. Già lo scorso anno il servizio era partito in ritardo per il mancato Bilancio comunale, seguito poi da un aumento delle tariffe. Oggi la nuova sospensione, motivata da ragioni sanitarie, riporta al centro il nodo della gestione e della qualità della mensa, lasciando centinaia di studenti senza pasti e molte famiglie in attesa di chiarimenti sui tempi di riattivazione.