×
 
 
11/10/2025 19:20:00

Operazione “Scrigno”, rigettato il sequestro dei beni per un marsalese e la moglie

Beni acquisiti (tranne uno) prima del 2016, epoca in cui sono stati accertati i primi contatti con gli affiliati delle famiglie mafiose di Marsala e Trapani. Beni, quindi, non acquisiti nel periodo di pericolosità sociale. 

 

Questa, in sintesi, la motivazione con cui la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani (presidente Daniela Troja), accogliendo la richiesta dell’avvocato Luigi Pipitone, ha rigettato la richiesta di sequestro dei beni (un appartamento, nonché 14 tra depositi al risparmio postali e bancari, conti correnti e titoli) avanzata dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo per il 53enne marsalese Giuseppe Piccione e per la moglie, Piera Impiccichè, di 52 anni. Sempre su richiesta dell’avvocato Pipitone, i giudici hanno, inoltre, revocato il sequestro, disposto in precedenza, di una cassetta di sicurezza in cui erano
custoditi gioielli e altri preziosi per un valore di circa 64 mila euro e un’azienda agricola.
 

Quest’ultima, di proprietà della moglie del Piccione, è l’unico bene acquistato dopo il 2016, ma è inattiva e priva di patrimonio. Giuseppe Piccione, figlio dell’ergastolano Michele Piccione, era stato posto agli arresti domiciliari il 25 febbraio 2019 (operazione “Scrigno”) e poi condannato a 8 anni di carcere, in abbreviato, per associazione mafiosa in quanto considerato luogotenente del capomafia di Marsala Vito Vincenzo Rallo e figura di collegamento con i vertici di Cosa Nostra a Trapani (Pietro e Francesco Virga). Si sarebbe, inoltre, occupato del territorio di Petrosino-Strasatti, impartendo ordini agli associati, anche su diretta indicazione di Matteo Messina Denaro.



Antimafia | 2025-11-12 06:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/11-11-2025/mafia-marsala-entra-nel-vivo-l-appello-per-hesperia-250.jpg

Mafia, Marsala: entra nel vivo l'appello per "Hesperia"

Con la requisitoria del procuratore generale, che ha invocato la conferma di cinque delle sette condanne inflitte in primo grado, è entrato nel vivo, davanti la Corte d’appello di Palermo, il secondo grado di giudizio nel procedimento...