Un video su TikTok, postato appena un’ora dopo l’omicidio, con in sottofondo le parole di Totò Riina. È questo il gesto agghiacciante che ha segnato l’epilogo della notte di sangue in cui è stato ucciso Paolo Taormina, il 21enne freddato a Palermo mentre cercava di sedare una rissa davanti al pub di famiglia.
Le forze dell’ordine hanno individuato rapidamente il presunto responsabile: Gaetano Maranzano, 28 anni, residente allo Zen 2. L’uomo è stato rintracciato dai Carabinieri nell’abitazione della sua compagna, in via Nino Geraci, nel quartiere Cruillas, dove si trovava con il figlio minore della coppia.
Il video della sfida
Secondo la ricostruzione degli investigatori, circa sessanta minuti dopo l’omicidio, Maranzano avrebbe pubblicato su TikTok un video girato nell’appartamento della fidanzata nel quartiere Uditore. Seduto, immobile, lo sguardo fisso verso la telecamera, in sottofondo scorrono le battute di una scena tratta dalla serie dedicata alla vita del boss Salvatore Riina, quella dell’arresto per l’assassinio di Michele Navarra.
Il contenuto, rimosso poco dopo ma già virale, ha ottenuto oltre duecento condivisioni, decine di “mi piace” e persino messaggi di sostegno da parte di alcuni utenti. Un gesto che gli inquirenti definiscono un atto di sfida e una “ostentazione del proprio disprezzo per la legge”.
Le indagini
Maranzano è ora sotto fermo al Comando provinciale dei Carabinieri di Palermo. Gli inquirenti stanno ricostruendo minuto per minuto la sequenza dei fatti che hanno portato alla morte del giovane Paolo, colpito da un proiettile alla testa mentre cercava di fermare una lite.
Per gli investigatori, l’omicidio non è stato un gesto impulsivo ma un atto di violenza brutale e deliberato, aggravato dal comportamento successivo del presunto assassino.
Una tragedia che lascia Palermo sgomenta e che, con quel video caricato sui social, assume i contorni di una messa in scena dell’orrore, simbolo di un’esibizione di ferocia e impunità che fa rabbrividire un’intera città.