Approda a Gibellina, domenica 19 ottobre, il progetto internazionale “La Lingua Fera” del Festival delle Letterature Migranti. Un grande omaggio a Stefano D’Arrigo nei 50 anni di Horcynus Orca che porta in Sicilia i traduttori dell’opera. Un progetto a cura di Davide Camarrone e Moshe Kahn, primo traduttore al mondo di Horcynus Orca e che prevede un tour di 5 tappe nell’Isola: Catania, Messina - la provincia d’origine di D’Arrigo - Gibellina, Ragusa e Palermo.
Un'opera imponente Horcynus Orca, che, per le immagini e le visioni sinestetiche, per la sua ricerca linguistica e la sua infinita ricchezza lessicale, e ancor più per la sua travagliata gestazione, è diventata presto un caso editoriale, un grande successo per un romanzo che i più grandi intellettuali di quel periodo (tra gli altri, Pier Paolo Pasolini, Primo Levi, George Steiner, più di recente Andrea Camilleri) non esitarono a definire il più importante del ventesimo secolo in Italia. Un romanzo emblematico che offre anche una lettura culturale del paesaggio dell’area dello Stretto di Messina e della Sicilia orientale entro quadri geografici reali, ricchi di valenze simboliche. Ma un’opera rimasta per troppo tempo entro i confini nazionali.
La traduzione in tedesco di Moshe Kahn per la S. Fischer Verlag di Francoforte è arrivata solo nel 2015, 40 anni dopo la pubblicazione dell’opera. Nel 2023 c’è stata anche la versione francese da parte di Monique Baccelli e di Antonio Werli per la Nouvel Attila mentre il lavoro di traduzione in inglese e spagnolo da parte di Stephen Sartarelli e Miguel Angel Cuevas è ancora in corso.
Il viaggio letterario riunisce tutti i traduttori di Horcynus Orca: Moshe Kahn, Antonio Werli, Stephen Sartarelli e Miguel Angel Cuevas.
A Gibellina, il tour de "La Lingua Fera" farà tappa alla Fondazione Orestiadi con un incontro dal titolo “Tradurre la Sicilia” che metterà in dialogo i traduttori con Antonella Corrao, presidente del Comitato scientifico di Fondazione Orestiadi. La serie di incontri si concluderà il 22 ottobre a Palermo, nell'appuntamento di apertura dell'XI edizione del Festival delle Letterature Migranti.
L’appuntamento al Festival è inserito nella sezione "Lost (and Found) in Translation", curata da Eva Valvo, e realizzata in collaborazione con Strade – Traduttori editoriali e Aniti – Associazione Nazionale Italiana Traduttori e Interpreti, che da sempre si concentra sul tema della traduzione letteraria, come pratica creativa e ponte tra culture. Tra gli incontri in programma, nella stessa cornice, anche quello con Stephen Sartarelli, traduttore inglese di Saba, Pasolini, Camilleri e Bufalino (Giovedì 23, ore 18:00, Institut Francais). Incontro a cura di Beppe di Gregorio e Alfonso Geraci.
Il progetto è promosso da Associazione Festival delle letterature migranti per la casa delle letterature con la collaborazione e il sostegno di Fondazione Banca popolare di Ragusa, Fondazione Horcynus Orca, Fondazione Orestiadi, Strade, Kulture ensemble, Goethe Institut, Institut Francais Palermo e Italia, Università di Catania - Struttura didattica speciale di Ragusa, Dimora Spartivento.