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24/10/2025 00:00:00

Marsala, il Centro per l’Impiego diventa un caso politico tra vulnus e decisioni d'imperio

Alla “piazza della discordia” (Porta Nuova) di Marsala si aggiunge ora il Centro per l’Impiego (CPI). Il 21 ottobre è approdata in Consiglio comunale una modifica al Piano triennale delle opere pubbliche 2025-2027, per un importo di 850 mila euro con fondi del PNRR, destinati alla ristrutturazione della nuova sede del CPI. E subito si palesa il primo vulnus — che poi si rivelerà il più virulento — perché a relazionare non è l’assessore proponente Ivan Gerardi, ma il vicesindaco, il quale dichiara che il trasloco è dovuto alla richiesta, da parte della proprietà, di rilascio dell’edificio di via Istria.
 

Il consigliere Passalacqua chiede se esista un documento che lo attesti, poiché ne dubita. L’immobile scelto per ospitare il CPI è l’ex pronto soccorso di via Colocasio, di proprietà dell’Asp, che lo concede al Comune per 25 anni a titolo gratuito. Una decisione che smentisce un post celebrativo del sindaco, nel quale si leggeva: “Prosegue il percorso di valorizzazione dell’area di Piazza San Francesco, uno dei luoghi più significativi del nostro centro storico. Dopo anni di attesa, anche l’ex Ospedale San Biagio torna a nuova vita: diventerà la nuova sede del Centro per l’Impiego di Marsala”.

La seconda “ferita” riguarda proprio l’ubicazione. Il consigliere Vito Milazzo chiede se non vi fossero altri locali comunali più idonei o, in alternativa, la possibilità di acquistarli, come previsto dal finanziamento.

 

La terza “piaga” sono i parcheggi, considerato che — oltre al personale — l’ex collocamento registra un’affluenza media di circa 50 persone al giorno, spesso soggetti fragili.
L’Amministrazione risponde che il PUG prevede parcheggi in via Cicerone e in viale Whitaker, ma i consiglieri replicano perplessi.

Una possibile soluzione la suggerisce il consigliere Mario Rodriquez, che segnala la disponibilità di un terreno comunale in via del Fante, capace di ospitare una trentina di auto.

Alla fine, Eleonora Milazzo chiede una pregiudiziale sull’atto, che prevedeva la relazione dell’assessore Gerardi.
Dalla votazione emerge un ulteriore vulnus: sette consiglieri favorevoli e sette contrari. L’atto, quindi, sarebbe dovuto passare al voto, ma il presidente Sturiano decide d’imperio di non procedere, sostenendo che non vi fossero le condizioni, poiché gli astenuti risultano “indifferenti” e prevale la volontà di chi si è espresso per la pregiudiziale.

 

A riportare al centro il bene della collettività ci ha pensato l’ingegnere Giovanni Palmeri, istruttore direttivo informatico dei Servizi informatici e responsabile della transizione digitale.
In attesa dell’approvazione dell’atto per l’inserimento nel Piano triennale delle opere pubbliche del progetto necessario ad accedere a un finanziamento di 80 mila euro (scadenza 22 ottobre), ha deciso comunque di inserirlo nella piattaforma, assumendosi l’onere di un eventuale danno erariale qualora la modifica non fosse ratificata.

 

Vittorio Alfieri