Il centrodestra della provincia di Trapani sta dando una brutta performance di se stesso negli ultimi tempi. I partiti sono letteralmente “imprigionati”, prevalgono(ma non lo diranno) le posizioni politiche personali( qualcuna pure velleitaria). Ed è per questo che si consumano riunioni con un niente di fatto, se non le solite chiacchiere.
Vi è di più: in quelle riunioni non emerge, ma c’è ed è palese tra i cittadini, tutto lo scollamento con la città.
E allora cosa è successo domenica, data dell’ultima riunione? Nulla. Si sono confrontati, lo fanno i provinciali con il contributo di alcuni deputati di area, non ci sono le espressioni di movimenti civici che a Marsala fanno liste e portano gli eletti a Palazzo VII Aprile. Pensano, le sigle di partito di centrodestra, che debbano loro assumere posizioni e scelte per poi notificarle. Ma così si perde. Non si costruisce.
La Lega
Ad onor del vero una posizione chiara e pure netta l’ha assunta la Lega, che ha in maniera spicciola detto: la nostra candidata è Eleonora Lo Curto, è donna di area, ha una tessera di partito in mano, tutto le si può dire tranne che non sia preparata e che non abbia le idee chiare. Ma questo non basta, qualcuno ha sollevato il problema dell’età. Ne ha 70. Se fosse stato un uomo nessuno si sarebbe azzardato a farne un problema anagrafico.
E allora bisogna avere il coraggio(questo sconosciuto) di dire le cose in maniera semplice: l’ex deputata non piace, è spigolosa, va allo scontro, è difficile da gestire e così via. Ma farne un problema di età significa offendere l’intelligenza dei cittadini. Si ricordi che Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, ha 84 anni. E menomale che Mattarella c’è, per ricordarci quanta straordinaria sia la nostra Costituzione.
FdI
Il partito di Giorgia Meloni è andato in pressing su Salvatore Ombra per giorni, hanno chiesto ulteriore tempo. La decisione però del presidente di Airgest appare irremovibile. E allora ripiegano su Nicola Fici, con qualche riserva che riescono ad inghiottire.
Il partito è spaccato, seppure la facciata dica altro. Il segretario comunale Michele De Bonis non ha fatto mistero della sua volontà di schierare Giulia Adamo, ovviamente non se ne parlerebbe di ritornare su Massimo Grillo, il partito ha lasciato la giunta da pochissimi mesi e sarebbe un autogol incredibile. In passato il nome avanzato è stato pure quello di Paolo Ruggieri, che inizialmente si è detto non disponibile ma comunque pronto al dialogo. Nome che i meloniani non fanno più. E perché? L’analisi-quella che loro pubblicamente non faranno mai- è questa: Ruggieri è davvero uomo di centrodestra, nato e rimasto lì mentre altri sono andati e tornati. E’ quello che si dice un purosangue. Ma è pure relativamente giovane e gode di grandissima stima da parte del Ministro Nello Musumeci, è uomo suo. Questo fa paura. Perché nel grande puzzle di Marsala non conta la città ma il panorama regionale e nazionale. Ambizioni fortissime muovono i meloniani locali: chi vuole andare o ritornare alla Regione e chi vuole uno scranno al Parlamento nazionale. Un nuovo ingresso, una convergenza su un nome vicino a Fratelli d’Italia non viene visto come un'opportunità ma come un rischio, non come crescita ma come paura che la poltrona sia di un altro.
E allora meglio Fici che alla fine non è di nessuno, manco della DC, è un civico.
Forza Italia
Non ha un nome, ha una forte contrapposizione interna con due aree a Marsala che sono non solo divergenti ma litigiose. E quindi il partito non cresce e non è attrattivo. Quale professionista sceglierebbe il campo azzurro entrando in una faida aperta tra Toni Scilla e Stefano Pellegrino? Nessuno.
Gli azzurri avrebbero dovuto depositare l’ascia di guerra e schierare a candidato sindaco Enzo Sturiano, avrebbero depotenziato Grillo, nessun altro partito di centrodestra avrebbe potuto opporsi più di tanto. E comunque il tentativo andava fatto, invece si spacca ancora.
Fici
La sua posizione ora appare più solida, ma bisogna anche fare una valutazione chiara: la sua decisione è appesa alla decisione degli altri, dei partiti di centrodestra, che non fanno mistero che la loro preferenza è Salvatore Ombra. Dunque, se nei prossimi giorni Ombra decidesse di dire di sì Fici cosa farebbe? Non c’è una scelta di coraggio, ed è questo che lo penalizza. Perché amministrare significa assumere decisioni anche in solitaria o comunque senza avere tempi biblici.
Grillo
Il sindaco uscente prende quota, anzi potrebbe pure dire: avete visto? Non sono capaci a scegliere un candidato sindaco come potevo averli con me? E più passa il tempo e più si rafforza la sua candidatura, che rimane in campo e accanto a Grillo potrebbero continuare a restare anche Sturiano e Pellegrino.
Alla fine, l’assenza ancora di un nome certo non è solo una questione di tattica, ma di credibilità. Il centrodestra ha dimenticato che la politica non si misura sui giochi di potere, ma sulla capacità di offrire visioni e leadership. E questa, oggi, è la pagina più amara che sta scrivendo.