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16/11/2025 07:00:00

Fridays For Future Trapani torna in piazza: “Serve un cambio di passo sul clima"

A sei mesi dall’ultima mobilitazione, Fridays For Future Trapani è tornato in piazza aderendo al Global Climate Strike, la manifestazione mondiale coordinata dalla rete internazionale del movimento per il clima.

Una protesta che arriva in un momento critico. “Nonostante alcuni, seppur piccoli, progressi internazionali – spiegano gli attivisti – registriamo una crescente indifferenza delle istituzioni nel fronteggiare l’emergenza climatica”. E portano esempi concreti: dal recente ritiro degli Stati Uniti dagli Accordi di Parigi alla costruzione dell’Avenida Libertade, un’autostrada in Amazzonia che ha comportato l’abbattimento di centinaia di migliaia di alberi, proprio mentre a Belém è in corso la XXX Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Da qui la scelta di tornare in piazza e, soprattutto, di riportare l’attenzione anche sul livello locale. Il gruppo trapanese ha infatti elaborato un pacchetto di sette proposte concrete che verranno consegnate oggi stesso all’amministrazione comunale, con l’obiettivo di avviare un confronto stabile sulle politiche ambientali del territorio.

 

Le proposte di Fridays For Future Trapani al Comune

Educazione e sensibilizzazione ambientale nelle scuole, nelle famiglie e nelle associazioni, includendo attività pratiche: pulizia di spiagge e sentieri, recupero di aree verdi, piantumazioni simboliche, educazione al riciclo.

Maggiore coordinamento tra enti locali, associazioni e movimenti ambientalisti per affrontare in modo efficace le singole criticità del territorio.

Destagionalizzazione del turismo con promozioni mirate, incentivando l’ecoturismo e le attività che adottano pratiche sostenibili.

Incentivi al trasporto ecologico, con piste ciclabili sicure e il miglioramento dell’accessibilità e della qualità dei mezzi pubblici, inclusi gli interventi necessari a garantire servizi adeguati alle persone con disabilità.

Potenziamento del controllo forestale e dei vigili del fuoco, per prevenire gli incendi che ogni estate devastano aree come Custonaci, Monte Cofano e San Vito Lo Capo, contrastando quella che gli attivisti definiscono “un’economia del fuoco ormai consolidata”.

Creazione di un Osservatorio civico per l’ambiente e il territorio, uno strumento partecipato per raccogliere dati, monitorare criticità, segnalare abusi e proporre soluzioni basate su informazioni condivise.

Investimenti in economie sostenibili, dall’agricoltura rigenerativa alle energie rinnovabili, dalle filiere corte al riuso e alla riduzione degli sprechi.

Siamo fiduciosi che questi cambiamenti siano possibili – affermano gli attivisti – e invitiamo tutta la cittadinanza ad attivarsi”