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24/11/2025 22:38:00

Rifiuti: Sicilia tra le più care e a Trapani si paga di più. Ma cresce la differenziata

La Sicilia resta tra le regioni dove smaltire i rifiuti costa di più. Lo conferma il Rapporto 2025 di Cittadinanzattiva, che fotografa una situazione ben lontana dagli standard nazionali: una famiglia siciliana paga in media 402 euro l’anno, circa 60 euro in più rispetto alla media italiana (340 euro). E nonostante un lieve aumento della raccolta differenziata, la Sicilia continua a inseguire il resto del Paese.

Sicilia: tariffe alte, differenziata ancora bassa

Nel 2024 la spesa media era di 390 euro: l’aumento del 2025 (+3,1%) porta l’isola sul podio delle regioni più costose, dopo Puglia (445 €) e Campania (418 €).

Sul fronte della raccolta differenziata, la Sicilia arriva al 55,2%, ben sotto la media nazionale del 66,6%. Dati che confermano il cronico ritardo dell’isola, aggravato da impianti insufficienti e cicliche emergenze territoriali.

Trapani: la Tari supera la media siciliana

Tra i capoluoghi siciliani, Trapani è tra quelli dove si paga di più: 463 euro l’anno, in aumento rispetto ai 453 euro del 2024 (+2,3%).

Il dato colloca la città nella fascia alta delle tariffe regionali, dietro solo ad Agrigento (456 € ? 456 €?), Siracusa e soprattutto Catania, che con 602 euro è il capoluogo più caro d’Italia.

Eppure, proprio Trapani registra uno dei risultati migliori in Sicilia sulla differenziata: 67,3%, un dato superiore sia alla media regionale che a quella del Sud. Segno che i cittadini fanno la loro parte, mentre resta alto il peso della gestione complessiva del servizio.

Il confronto con gli altri capoluoghi siciliani

Le tariffe più alte si registrano a:

  • Catania: 602 €
  • Agrigento: 456 €
  • Trapani: 463 €

Quelle più basse a:

  • Enna: 278 €
  • Messina: 331 €
  • Caltanissetta: 337 €

Ma anche sul fronte della raccolta differenziata, l’isola è divisa in due:

  • Ragusa (70,8%), Trapani (67,3%) ed Enna (69%) trainano la classifica.
  • Palermo (16,9%) e Catania (34,7%) restano tra le peggiori in Italia tra i capoluoghi.

Un servizio che costa troppo e funziona ancora male

Il dato che emerge è sempre lo stesso: la Sicilia paga di più per un servizio meno efficiente. I costi rimangono alti anche a causa di discariche sature, impianti insufficienti, gestione frammentata e continui ricorsi a soluzioni d’emergenza, che ricadono sulle bollette dei cittadini.

E Trapani, pur mostrando segnali positivi sulla differenziata, rimane dentro una cornice regionale che continua a pesare sulle tasche delle famiglie.