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18/12/2025 07:59:00

Crisi idrica nel trapanese, completato il bypass tra le dighe Arancio e Garcia

Siciliacque ha completato l’impianto di sollevamento che consente il collegamento tra la diga Arancio e il bacino Garcia, permettendo il trasferimento dell’acqua accumulata nell’invaso agrigentino verso una delle infrastrutture più in sofferenza della Sicilia occidentale.

 

Il nuovo bypass, secondo i tecnici, è in grado di pompare fino a 400 litri al secondo e rappresenta una soluzione tampone in attesa che le piogge invernali consentano di riportare i livelli degli invasi sopra la soglia di sicurezza. L’impianto è stato realizzato in tempi rapidi e si inserisce nel piano di interventi avviato per contenere una crisi che da mesi mette in difficoltà agricoltura e approvvigionamento idrico civile, causato da un errore di valutazione.

 

L’operazione si affianca al precedente collegamento tra la diga Arancio e il potabilizzatore di Sambuca di Sicilia, attivato lo scorso novembre per garantire l’erogazione di acqua ai Comuni trapanesi. Una scelta che aveva sollevato proteste e preoccupazioni da parte degli agricoltori dell’Agrigentino, timorosi di un ulteriore depauperamento delle risorse destinate all’irrigazione.

 

Secondo le stime, grazie al nuovo sistema di travaso, dall’inizio delle piogge autunnali l’invaso Arancio potrà accumulare non più di 250 mila metri cubi d’acqua, una quantità nettamente inferiore rispetto al contenuto teorico complessivo della diga, ma sufficiente a garantire un minimo equilibrio nella gestione della risorsa.

 

Sul fronte istituzionale, il tema è stato al centro anche di un confronto a Palazzo d’Orléans, alla presenza di rappresentanti delle province interessate. Al centro del dibattito, la necessità di una gestione più efficiente della risorsa idrica, con interventi strutturali sulla rete, la riduzione delle perdite e una pianificazione che tenga conto dei cambiamenti climatici e della crescente scarsità d’acqua.

Il bypass tra Arancio e Garcia non è una soluzione definitiva, ma un passaggio obbligato in una fase di emergenza che continua a mettere alla prova la tenuta del sistema idrico siciliano.