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20/12/2025 09:02:00

"Non c'è il contratto". Annullato a Marsala decreto ingiuntivo da 305 mila euro

 Confermando la linea tracciata circa due anni fa, il Tribunale civile di Marsala ha emesso una nuova sentenza che sicuramente costituirà un precedente importante a livello nazionale nel settore del recupero crediti. 

 

Quei crediti che banche o altre grandi società affidano a società specializzate. In pratica, il Tribunale marsalese ha sostanzialmente confermato che se una società di recupero crediti non dimostra, contratto alla mano, l’acquisizione dei crediti di cui chiede l’incasso, il decreto ingiuntivo deve essere revocato. Il casus belli vedeva contrapposti un imprenditore di Gibellina e una società di recupero crediti che gli aveva ingiunto di pagare oltre 305 mila euro più interessi di mora. Il credito era stato ceduto da una banca presso la quale era stato acceso un mutuo per l’acquisto di impianti e attrezzature.

 

 Ad assistere l’imprenditore, come già due anni fa, sono stati ancora gli avvocati Giuseppe Argento e Luana Borrelli, del Foro di Marsala, con studio a Gibellina. “Abbiamo ottenuto – spiega l’avvocato Argento - una nuova e importantissima vittoria con la sentenza n. 532/2025, pubblicata di recente, che revoca integralmente un nuovo decreto ingiuntivo (R.G. n. 841/2024) di pari importo e relativo allo stesso contratto. Il dato giuridico di assoluto rilievo è che il Tribunale ha accolto la nostra eccezione, mia e della collega Luana Borrelli, di giudicato esterno. In particolare, la sentenza ribadisce e chiarisce un principio fondamentale: la mancata prova della titolarità del credito ex art. 58 T.U.B. non si risolve in una pronuncia processuale sulla legittimazione attiva, bensì in un accertamento negativo di merito. Questo vincolo preclusivo, coprendo il dedotto e il deducibile, ha impedito alla controparte di riproporre la medesima pretesa. Si tratta di una seconda pronuncia che rafforza in modo definitivo la prima, costituendo un precedente giurisprudenziale di portata eccezionale”.