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22/12/2025 17:17:00

Liberty Lines, tutto dissequestrato

Nuovo e decisivo sviluppo nell’inchiesta che ha coinvolto la compagnia di navigazione Liberty Lines.
Il Tribunale del Riesame ha disposto il dissequestro totale: tornano nella piena disponibilità della società sia le azioni che l’intero compendio aziendale, precedentemente sottoposti a sequestro preventivo per un valore complessivo stimato in circa 184 milioni di euro.

La decisione arriva a pochi giorni dall’annullamento delle misure cautelari coercitive (divieto di dimora a Trapani e Milazzo) nei confronti dei dirigenti indagati e completa il ribaltamento del quadro cautelare delineato inizialmente dal Gip di Trapani.

 

Cosa cambia adesso

 

Il dissequestro non equivale a una chiusura dell’inchiesta.
Le indagini della Procura di Trapani proseguono nel merito: restano in piedi le contestazioni relative a presunte avarie taciute, frode nell’esecuzione di un servizio pubblico, truffa ai danni dello Stato e corruzione, che avevano portato all’iscrizione nel registro degli indagati di decine di persone tra dirigenti, comandanti e tecnici.

Il Tribunale del Riesame ha però ritenuto insussistenti i presupposti cautelari alla base dei sequestri, determinando la restituzione dell’azienda ai legittimi titolari.

 

Il contesto

 

L’inchiesta aveva sollevato un forte allarme pubblico per le ricadute su un servizio essenziale, quello dei collegamenti marittimi con le isole minori siciliane, e per le conseguenze occupazionali.
Nel corso delle settimane, sindacati e forze politiche avevano chiesto continuità del servizio, tutela dei lavoratori e chiarezza sull’utilizzo dei fondi pubblici.

Dopo l’annullamento delle misure cautelari personali e ora del sequestro aziendale, il procedimento entra in una fase diversa, tutta concentrata sull’accertamento dei fatti contestati.

 

La posizione di Liberty Lines

 

In un comunicato diffuso oggi, la compagnia armatoriale sottolinea di aver “pienamente riacquisito la propria autonomia organizzativa” e conferma l’impegno a garantire il servizio di trasporto pubblico marittimo “con la massima regolarità, qualità e sicurezza”.

Liberty Lines afferma che, pur nel rispetto dell’iter giudiziario ancora in corso, già allo stato attuale emergerebbe la sproporzione dei provvedimenti adottati rispetto ai fatti contestati. Secondo la società, le presunte irregolarità oggetto dell’inchiesta avrebbero riguardato lo 0,22% delle corse effettuate negli anni 2021 e 2022.

Una percentuale che, per l’azienda, ridimensiona drasticamente il quadro accusatorio.

 

Il tema delle avarie e della sicurezza

 

Nel comunicato, Liberty Lines affronta direttamente uno dei nodi centrali dell’inchiesta: quello delle avarie.
Secondo la società, alcune delle presunte anomalie contestate dagli inquirenti potrebbero, al più, essere ricondotte ad avarie tecniche che – anche laddove effettivamente verificatesi – sarebbero state prontamente risolte, senza incidenti, senza danni e senza conseguenze operative.

La compagnia è netta su un punto:

“In nessun caso è mai stata compromessa la sicurezza dei passeggeri o degli equipaggi”.

Una posizione che contrasta con la ricostruzione contenuta negli atti dell’indagine, dove le intercettazioni e le contestazioni parlano di avarie non segnalate e di rischi potenziali per la sicurezza della navigazione. Un contrasto che sarà ora oggetto del confronto nel merito dell’inchiesta.

 

L’esposizione mediatica e la tutela della reputazione

 

Liberty Lines lamenta anche la forte esposizione mediatica subita durante i giorni del sequestro. Nel comunicato si fa riferimento a “ricostruzioni inesatte e fuorvianti” che avrebbero danneggiato l’immagine dell’azienda, dei suoi vertici e dei comandanti.

La società afferma di confidare che il pieno accertamento dei fatti possa ristabilire una rappresentazione corretta della vicenda e annuncia che valuterà ogni iniziativa opportuna a tutela della propria reputazione.

Un passaggio che lascia intendere possibili azioni future, anche sul piano legale.