Sono iniziati nei giorni scorsi i censimenti invernali dell’avifauna nelle Saline di Trapani e Paceco, estesi all’intero sistema di zone umide che comprende anche Misiliscemi e Marsala, uno dei complessi naturalistici più rilevanti del Mediterraneo centrale.
Il primo appuntamento è stato il FeniDay, la giornata dedicata al censimento annuale dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) presenti in Italia e alla lettura degli anelli identificativi applicati agli individui fin dalla nascita nelle colonie riproduttive. Un’attività scientifica di grande valore, che consente di monitorare gli spostamenti delle popolazioni e di ricostruire le connessioni ecologiche tra i diversi Paesi del bacino mediterraneo.
Oltre 1.150 fenicotteri censiti tra Trapani e Marsala
Il personale della Riserva, insieme a numerosi birdwatcher, ha monitorato l’intera area costiera da Trapani a Marsala. Il conteggio complessivo ha registrato la presenza di 1.150 fenicotteri rosa, confermando il ruolo strategico delle saline come sito di svernamento, alimentazione e recupero energetico. I dati raccolti saranno trasmessi all’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, contribuendo alle strategie di conservazione a livello nazionale e internazionale.
Un ponte naturale tra Europa e Africa
Grazie agli ambienti tutelati al suo interno, la Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco svolge una funzione insostituibile per l’avifauna migratoria, rappresentando un’area di sosta fondamentale prima e dopo l’attraversamento del tratto di mare che separa i continenti europeo e africano.
Le osservazioni condotte nel corso degli anni confermano un flusso regolare di fenicotteri: in primavera verso i siti riproduttivi del Mediterraneo settentrionale, in autunno verso l’Africa settentrionale. Le letture degli anelli identificativi documentano individui provenienti da Francia, Spagna, Sardegna, Tunisia e Algeria, dimostrando come Trapani sia parte integrante di una rete di zone umide mediterranee interconnesse.
Non solo fenicotteri: il ruolo chiave per la spatola
Accanto ai fenicotteri rosa, anche la spatola (Platalea leucorodia) utilizza regolarmente la Riserva come sito di sosta e svernamento. Oltre l’1% dell’intera popolazione centro-europea transita o sverna all’interno dell’area protetta, un dato che ne rafforza il valore strategico per la conservazione della biodiversità nel Mediterraneo centrale.
Un patrimonio costruito in oltre 30 anni di tutela
I dati scientifici raccolti in oltre trent’anni di gestione da parte del WWF Italia, a seguito dell’affidamento da parte della Regione Siciliana, dimostrano che la Riserva delle Saline di Trapani e Paceco custodisce un patrimonio naturale di valore internazionale. Qui convivono specie di importanza mondiale lungo una delle principali rotte migratorie tra Europa e Africa.
In questo sistema, anche le saline attive svolgono un ruolo essenziale, dimostrando come tutela ambientale e attività economiche possano coesistere in modo virtuoso. È su queste basi che è stata avviata la candidatura dell’area a Riserva della Biosfera MAB UNESCO.
Un’area viva, ma fragile
I censimenti confermano che la Riserva non è un’area “mummificata”, ma un sistema vivo e dinamico. Allo stesso tempo, si tratta di un territorio estremamente fragile, esposto agli effetti dei cambiamenti climatici, dell’espansione urbana e delle pressioni antropiche. Da qui la necessità di una pianificazione integrata e di una gestione sostenibile del territorio.
Zona umida di importanza internazionale
La Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco è riconosciuta come zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Ospita oltre 240 specie di uccelli, più di 450 specie vegetali, insetti rari ed endemici e numerose specie floristiche a rischio di estinzione.
Un patrimonio naturale di valore inestimabile, la cui tutela è fondamentale non solo per la biodiversità, ma anche per le attività economiche e culturali legate a questo straordinario paesaggio costiero del Trapanese.