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28/12/2025 06:00:00

Marsala, la “città dei bambini” senza bonus: famiglie lasciate sole

Il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, ama definire la sua città come una “città dei bambini”. Uno slogan evocativo, spesso ripetuto nei comunicati ufficiali, che però stride sempre di più con la realtà quotidiana vissuta da molte famiglie marsalesi. Perché se davvero Marsala fosse una città a misura di bambini, oggi decine di genitori non si troverebbero nell’impossibilità di ricevere il bonus asilo nido, un contributo previsto dalla legge nazionale e fondamentale per sostenere il costo delle rette.

 

E pensare che, dopo le prime sollecitazioni di Tp24, lo stesso sindaco si era affrettato a rassicurare tutti: «problema risolto», diceva un comunicato del Comune. Ma a distanza di settimane, la realtà racconta tutt’altro scenario. Non solo la situazione non è stata risolta, ma per molte famiglie è addirittura peggiorata.

 

In redazione continuano ad arrivare lettere e segnalazioni di genitori esasperati, che denunciano una gestione confusa e opaca del bonus asilo nido a Marsala. Una delle lettere, firmata da un gruppo numeroso di famiglie, fotografa con chiarezza lo stato delle cose.

 

Secondo quanto riferito nei giorni scorsi dal segretario generale del Comune, Andrea Giacalone, un incontro con la dirigente dell’INPS di Marsala avrebbe definitivamente chiarito la vicenda: gli asili nido privati presenti in città sarebbero regolarmente autorizzati dall’Assessorato regionale all’Istruzione e il Comune avrebbe già trasmesso tutta la documentazione necessaria. Da qui l’annuncio trionfale: bonus sbloccati, famiglie rassicurate.

 

Peccato che, nei fatti, sia accaduto l’esatto contrario.

 

Molti genitori raccontano che domande per il bonus asilo nido, inizialmente risultate “ACCOLTE” sul portale INPS, sono state improvvisamente trasformate in “RESPINTE”. Una doccia fredda arrivata senza alcun preavviso e accompagnata da una motivazione tanto vaga quanto inaccettabile: “Non sussistono i requisiti previsti dalla legge”.

 

Quali requisiti? In capo a chi? Nessuno lo spiega.

 

Le famiglie hanno chiesto chiarimenti. Le titolari degli asili nido paritari si sono rivolte direttamente agli uffici INPS di Marsala. E da questi confronti è emerso un ulteriore elemento di caos: secondo l’INPS, l’erogazione del bonus sarebbe bloccata perché mancherebbe il nulla osta del Comune di Marsala.

 

In mezzo, come sempre, restano i cittadini. In questo caso famiglie giovani, con figli piccoli, che già affrontano il caro vita, il lavoro precario, l’assenza di servizi pubblici sufficienti. Famiglie che pagano rette che sfiorano i 300 euro al mese e che ora rischiano di dover sostenere fino a 3.000 euro l’anno per ciascun bambino iscritto all’asilo nido.

 

Altro che “città dei bambini”.

 

Il bonus asilo nido non è una gentile concessione dell’amministrazione comunale, né un favore discrezionale. È un diritto stabilito dalla legge, pensato per favorire la natalità, il lavoro delle madri e l’accesso ai servizi educativi per la prima infanzia. Negarlo, o lasciarlo impantanato tra comunicazioni contraddittorie e scaricabarile istituzionali, significa colpire direttamente i bambini e il futuro della città.

 

Le famiglie chiedono una cosa semplice: chiarezza. Chiedono che il Comune di Marsala dica con precisione se esistono problemi formali, quali siano e chi debba risolverli. E chiedono rispetto, soprattutto dopo essere state rassicurate pubblicamente da chi governa la città.

 

Perché non c’è nulla di più grave, per un’amministrazione, che proclamare soluzioni inesistenti mentre il disagio reale cresce. E non c’è nulla di più lontano dall’idea di una città a misura di bambini di un sistema che lascia le famiglie sole, confuse e senza risposte.