San Vito, il caso Marina Bay arriva in Parlamento

 Correva l’anno 2017 quando veniva presentato a San Vito Lo Capo il progetto denominato “Marina Bay”, l’istanza era volta ad ottenere una concessione per 48 anni per la realizzazione di una struttura portuale turistica.

Il Comune di San Vito si è opposto con tutte le sue forze, ha schierato in campo i suoi legali, si sono mobilitate le associazioni ambientaliste. Il patrimonio naturalistico è di notevole importanza, l’impatto della struttura non sarebbe altro che una cementificazione di buona parte della spiaggia, conosciuta in tutto il mondo per il mare cristallino con temperatura calda e litoranea caraibica.

San Vito non ha mai temuto l’infrazione del turismo, ha vissuto alte stagioni nonostante la non totale operatività dello scalo di Trapani-Birgi.
La società Marina Bay ha pensato, allora, di rimodulare il progetto ripresentandolo, di concerto con l’Amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Peraino, per cercare di trovare la giusta armonia e il giusto equilibrio tra opera da realizzare ed impatto ambientale sulla città.

Il sindaco si è sempre opposto alla realizzazione di un progetto che devasterebbe la spiaggia e che non perseguirebbe gli interessi economici della comunità sanvitese ma dei singoli imprenditori.

La questione adesso viene affrontata dal parlamento nazionale, è stata depositata una interrogazione a firma congiunta dei deputati Fausto Raciti e Carmelo Miceli, del Pd, con la quale si mette nero su bianco un secco No alla cementificazione selvaggia.

L’interrogazione è stata depositata al Ministro dei Trasporti, si chiede sostanzialmente di attenersi alle disposizioni che riguardano i piani paesaggistici e che sono prevalenti rispetto agli atti di pianificazione, si specifica altresì che i porti turistici si intendono come “opere di rilevante interesse pubblico” a cui applicare la disciplina pubblicistica in materia di appalti o intervenire altrimenti sul caso in questione.