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11/04/2020 06:00:00

Violenza sulle donne, Bonafede: "Con il coronavirus meno denunce, ma c'è l'app you call"

 Annamaria Bonafede, associazione Metamorfosi Onlus, la situazione della quarantena ha acuito ancora di più il dramma delle donne vittime di violenza. Che numeri ci sono?

C’è un calo di denunce, le donne che si trovano a casa con il loro maltrattante non hanno la possibilità di chiamare le forze dell’ordine. A tal proposito evidenziamo che c’è una app che si chiama "you call" attraverso cui la donna può mandare un messaggio da quella applicazione ed essere immediatamente localizzata dalle forze dell’ordine.

I vostri numeri, Metamorfosi e Casa di Venere, sono sempre attivi e vi possono contattare in qualunque momento?

Si, abbiamo sospeso i colloqui de visu vista l’emergenza in corso. Per il resto siamo operative h24, sottolineo pure che chiamando il numero 1522 la chiamata viene poi dirottata per le donne della zona alla Casa di Venere. Noi continuiamo ad ascoltare tutte non solo per il supporto psicologico ma anche logistico.

Con una nota inserita anche nell’ordine del giorno del consiglio comunale la consigliera Ginetta Ingrassia ha avanzato delle proposte all’Amministrazione, dalla creazione di un fondo per le donne, all’attivazione di un numero dedicato e anche ad una linea Skype. C’è stato uno scontro con i Centri Antiviolenza, che è successo?

Non uno scontro ma un chiarimento, noi ci teniamo a dire che leggendo il comunicato non si evince nessun ampliamento dei fondi o delle linee già esistenti tanto che i Centri Antiviolenza non vengono nemmeno citati. Nella nota si parla di attivare delle linee ma le linee già ci sono e sono 4: il 1522, la linea di Casa di Venere, la linea di Metamorfosi, la linea che è stata attivata presso lo sportello della Procura della Repubblica. Per quanto riguarda l’invito fatto dalla consigliera all’Amministrazione nell’individuare delle strutture per le donne vorrei precisare che non spetta all’Amministrazione individuare i luoghi protetti, è competenza dei Centri Antiviolenza che lavorano in sinergia con i Servizi Sociali. Per quanto riguarda l’apertura di un collegamento via skype tra donne noi sappiamo quanto sia difficile per le donne aprirsi al colloquio telefonico, figuriamoci in un collegamento via Skype. Noi non abbiamo fatto polemica abbiamo solo presa coscienza del fatto che i consiglieri e le consigliere non sono a conoscenza di quanto da anni è già attivo ed è stato fatto.

Il consiglio comunale in questi cinque anni si è mai occupato delle problematiche che affrontano i Centri Antiviolenza?

No, mai. Non ho mai visto il loro interesse. Abbiamo solo lavorato in rete con l’Amministrazione comunale.



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