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19/06/2021 06:00:00

Sicilia “bianca” e senza coprifuoco. Il rischio della movida selvaggia

Abitanti ed esercenti dei centri storici prevedono che da lunedì potranno passare delle notti non del tutto tranquille

L’addio al coprifuoco, con l’arrivo della zona bianca, porterà inevitabilmente il ripopolamento dei luoghi della movida fino a notte fonda. Movida che in queste settimane di zona gialla, nonostante il coprifuoco, non è stata in molti casi ordinata. Anzi, sono stati molti gli episodi di schiamazzi, violenza, risse, e disordini nei centri storici, nonostante il coprifuoco. Ne avevamo già parlato in questo articolo.


Marsala, Palermo, Ragusa e altre città dell’isola hanno registrato già i primi episodi di “mala movida”. In tutta Italia è un fronte aperto quello della gestione delle piazze e dei luoghi pubblici in cui i giovani si incontrano e trascorrono le serate. Luoghi che molte volte diventano teatro di risse e disordini. Prefetture e questure stanno cercando di trovare delle soluzioni.

Le risse a Marsala
Ancora episodi di violenza in centro a Marsala nel fine settimana. Diverse le segnalazioni giunte alla redazione di Tp24, con comportamenti di alcuni giovani che mettono ansia alle famiglie, agli esercenti e ai turisti.
Piccole e grandi risse sono state segnalate in diverse zone del centro, tra queste, la rissa più recente è stata diversi giorni fa in Piazza Carmine, dove sono dovute intervenire le forze dell'ordine.
Giovani in stato di ubriachezza hanno inoltre infastidito alcuni clienti dei locali del centro, creando anche dei momenti di tensione. Questa rissa segue di qualche giorno le scene di ordinaria follia avvenute in piazza Dittatura Garibaldina, a due passi da piazza della Repubblica. Decine di giovanissimi si sono presi a calci e pugni.

Anche a Marsala c’è intenzione di intensificare i controlli in centro, ma al momento nessuna ordinanza restrittiva è nell’elenco delle cose da fare del sindaco Massimo Grillo.

 


La movida violenta in Sicilia
Movida violenta in Sicilia. Il caso più eclatante diversi giorni fa a Palermo, in piazza Magione, con i poliziotti aggrediti a bottigliate intervenuti per mettere fine alla vendita abusiva di alcolici. E’ successo subito dopo l’ingresso dell’Isola in zona gialla, con la fine del lockdown. Così come in altre città dell’isola, la ritrovata libertà è coincisa con il ritorno della violenza in strada. A Capaci una maxi rissa scoppiata nel lungomare dopo che il gestore di un lido ha rimproverato alcuni ragazzini che nella zona pedonale scorrazzavano e impennavano con gli scooter. Uno di loro è sceso dallo scooter e si è avventato contro l’uomo. È scoppiata una rissa sedata solo dopo l’arrivo in massa di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Ma anche Scoglitti, Marina di Ragusa, i centri storici delle città più popolose.


A Palermo è guerra aperta del sindaco Leoluca Orlando contro la movida selvaggia. Una sua ordinanza vieta in tutta la città la vendita di sera di alcolici e bevande in vetro o alluminio, per tutti i fine settimana fino a luglio. Una misura che segue una prima ordinanza che invece, in caso di assembramenti, chiudeva non solo alle automobili ma anche ai pedoni la zona della Magione, di Sant’Anna e della Vucciria.
Gli scontri delle ultime settimane, che hanno visto le forze dell’ordine bersaglio di lanci di bottiglie, hanno spinto il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza alla tolleranza zero: il Prefetto ha disposto l’impiego di 500 agenti in più, mentre tocca a Palazzo delle Aquile imporre divieti nel tentativo di eliminare possibili pericoli.
La nuova ordinanza prevede che nei fine settimana, ossia venerdì, sabato e domenica da fino al 31 luglio, la somministrazione e la vendita da asporto di bevande (dalle 21 alle sette dell’indomani mattina) avvenga solo in contenitori di plastica e non di vetro o di “altri materiali il cui utilizzo improprio risulta idoneo a minacciare l’incolumità personale”. Le bibite andranno consumate dentro i locali o portate all’esterno in contenitori di plastica ma versate dal venditore, a cui toccherè rimuovere anche il tappo dalle bottiglie di plastica. La disposizione varrà anche per i distributori automatici e sono previste multe da 500 a 5 mila euro.

 

 


Prefetture e questure in campo
L’allarme movida sta facendo alzare il livello di guardia a Prefetture e Questure, e quindi anche al ministero dell’Interno. Da tutta Italia arrivano storie di movida chiassosa, piazze preda a giovani che si riappropriano della libertà e della socialità. Un turbamento notturno che in molti casi sfocia in qualcosa di più. Con mega risse che scoppiano nelle piazze e nei luoghi di ritrovo. Il livello d’allerta sale proprio per il rischio che nella movida selvaggia si possano infiltrare gruppi violenti, come è capitato, che armati anche di coltelli si mescolano a quanti vogliono allegramente trascorrere ore spensierate all’aperto. Prefetti e questori stanno predisponendo servizi d’ordine e di vigilanza ad hoc. Ma l’atavico problema della carenza di agenti e militari riemerge in questi casi. Ed ecco che si prova ad introdurre nuove figure. Ad esempio l’impiego di steward, o voointari dei carabinieri in congedo, ma anche comitatati cittadini per provare a far tornare le città vive ma non violente. In tante città i comitati civici hanno chiesto al Viminale di frenare la concessione indiscriminata del suolo pubblico ai locali. Ma spesso sono gli stessi locali a subire gli effetti devastanti della movida.
I Comuni poi affrontano il problema in ordine sparso. Ci sono sindaci che firmano ordinanze che vietano la vendita di alcolici in bottiglie di vetro e lattine. Quelli che chiudono piazze e luoghi caldi. In altre regioni, come la Liguria, i locali dovranno tenere le saracinesche abbassate dall’una alle 5.
Sarà un’estate calda su questo fronte, in Sicilia non è ancora del tutto cominciata.

 



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