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20/02/2014 06:45:00

Di Girolamo: "Incontro con Ombra? Normale. Gli assessori si abituino al nuovo Pd"

Qualche giorno fa il Partito Democratico di Marsala ha convocato una riunione sul porto. Un evento importante, non solo perchè riguarda un’iniziativa politica del Pd, ma perchè il porto è il tema più caro al sindaco Giulia Adamo che il Pd sostiene in giunta e in consiglio comunale. E alla riunione ha parlato Massimo Ombra, l’amministratore della Myr, che con Adamo ha consumato più di un duello. Alberto Di Girolamo, segretario comunale del Pd, cos’è successo?

 

Da quando sono segretario ho impostato il partito sulle cose concrete. Ho sempre detto che un partito deve lavorare per creare occasioni di lavoro, ridurre le tasse, e garantire servizi. In questa logica stiamo affrontando diversi temi della città per tentare di dare risposte ai nostri cittadini. Nel Meridione abbiamo tanta disoccupazione, non dobbiamo dimenticarlo. Allora abbiamo fatto tutta una serie di incontri per conoscere e ascoltare. Tra le altre cose c’è anche il problema del porto. A noi non interessa la guerra tra Ombra e Adamo, a noi interessa la città.

 

Che idea avete sulla vicenda del porto?

 

Continuiamo a dire che il porto pubblico o privato deve essere fatto. Perchè un porto che funziona crea lavoro, è importante per il futuro. Quindi in questa riunione è intervenuto l’amministratore della Myr che è l’unica società a portare avanti un progetto, per capire a che punto siamo, se questa proposta di porto è valida, per conoscere lo stato dei lavori. Sicuramente in futuro incontreremo gli ingegneri e i progettisti del progetto pubblico. Era un incontro per conoscere le problematiche e la situazione del progetto privato.

 

Però ci muoviamo in un contesto in cui tante battaglie sono state fatte. Al sindaco non sarà piaciuta questa convocazione di Ombra. Potrebbe leggere questa riunione come una legittimazione del progetto della Myr, di Ombra, e del fratello Salvatore che è stato suo avversario in campagna elettorale.

 

Non c’è nessuna legittimazione di Ombra politico. Noi abbiamo incontrato Ombra imprenditore. Io da medico ho sempre lavorato in strutture pubbliche. Sono per la sanità pubblica, per la scuola pubblica, ma non mi scandalizzo se ci sono iniziative private. La Myr è una ditta privata che ha deciso di investire per il porto, l’importante è che crei occasioni di lavoro. Non possiamo dire Ombra sì, Ombra no, Adamo sì, Adamo no, su questi temi che interessano la città. Se il porto privato può creare sviluppo, ben venga, l’importante è mettere dei paletti per non stravolgere la città. Non abbiamo preclusioni all’iniziativa privata, perchè altrimenti diventa una diatriba politica.

 

Come, di fatto, è...

 

Ma la gente nel frattempo muore, i giovani vanno via dalla città. Io nei miei sogni, da papà, da persona adulta, spererei che i giovani non andassero via, e che anzi tornassero. Ma per fare questo bisogna creare occasioni di lavoro.

 

C’erano molte persone a questo incontro, che era aperto alla città e non era una riunione interna del partito.

 

Un partito non si può chiudere nelle segrete stanze. Qui parliamo di problemi delle persone. Ben venga chi ha idee per lo sviluppo di questa città, migliorare servizi e creare occasioni di lavoro. Non ho mai chiesto tessere di partito, tutte le riunioni che abbiamo fatto sui temi che riguardano la città sono state aperte. E continuerà ad essere così. Non dobbiamo parlare agli iscritti. Un partito ha l’obbligo di parlare alla città. E di sollecitare la risoluzione dei problemi che riguardano tutta la città.

 

C’erano tanti cittadini, ma non i due assessori Pd della giunta Adamo, Antonio Vinci e Antonella Genna. Il vicesindaco ha detto che la sua segreteria non è rappresentativa del Pd a Marsala. Siamo ai ferri corti?

 

Abbiamo un’idea diversa del partito. La segreteria risponde al segretario. Io sono stato eletto da tutto il partito. E’ giusto che il segretario scelga una segreteria, ma lo deve fare per lavorare, non per logiche politiche. Non guardo all’appartenenza, ma se si lavora nei gruppi di lavoro, se si hanno idee. Quella dell’appartenenza è una logica stravecchia, che non mi appartiene. Forse pensavano una cosa diversa di me, allora hanno sbagliato a scegliermi come segretario.

 

La lottizzazione è una vecchia storia?

 

Devono abituarsi ad avere un segretario che discute, che apre un dialogo, affronta problemi, apre il partito alla città. Non è nel mio stile andare a chiedere al vicesindaco, o al deputato, o ai renziani, a chi mettere nella segreteria. Altrimenti diventa un’altra cosa, una baraonda. Questa è una segreteria di lavoro, e si è qui per lavorare.