Invecchiamento della popolazione attiva, carenza di manodopera qualificata e necessità di innovare il settore: sono questi i principali nodi che emergono dallo studio “Lavoro e costruzioni in Sicilia, scenari 2025-2030”, curato da Cresme Ricerche per conto della Fillea Cgil Sicilia e presentato nella Sala Piersanti Mattarella dell’Ars.
Il direttore di Cresme, Lorenzo Bellicini, ha evidenziato come il quadriennio 2021-2024 sia stato caratterizzato da una forte espansione del mercato delle costruzioni, trainato dagli incentivi per la riqualificazione e dal Pnrr. Tuttavia, con il venir meno di queste spinte, lo scenario futuro si preannuncia di rallentamento, pur mantenendo livelli più alti rispetto al periodo pre-pandemico. I lavoratori iscritti alle Casse edili, ad esempio, sono passati dal 36,1% del 2019 al 46% del 2024.
Per il segretario generale della Fillea Cgil Sicilia, Giovanni Pistorio, “il futuro del settore passa dalla formazione di nuove competenze, dal rafforzamento delle imprese e dalla capacità di attrarre nuova manodopera. Solo così la Sicilia potrà trasformare le sfide in opportunità, rendendo le costruzioni un motore di innovazione e coesione sociale”.
Sulla stessa linea il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, che ha sottolineato come “il comparto delle costruzioni sia strategico per lo sviluppo economico e sociale dell’isola” e che servano “nuove politiche di formazione e qualificazione professionale per affrontare la transizione ecologica e l’innovazione”.
Infine, Antonio Di Franco, segretario generale della Fillea Cgil nazionale, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di contrastare lavoro nero e pratiche elusive, in particolare nei grandi cantieri ferroviari e stradali: “Serve un monitoraggio costante per garantire regolarità, sicurezza e concorrenza leale”.
Alla presentazione è intervenuto anche Giorgio Firrincieli, vicepresidente di Ance Sicilia, che ha ribadito la difficoltà nel reperire figure tecniche qualificate e la necessità di favorire la crescita dimensionale delle imprese isolane.