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16/11/2025 08:00:00

Gasolio sporco a trapani, come fare per difendersi

Negli ultimi giorni allo sportello +Tutela di Trapani dell’associazione Consumerismo No Profit sono arrivate diverse segnalazioni di automobilisti che, dopo aver fatto rifornimento presso distributori della zona, hanno riscontrato guasti al motore e malfunzionamenti attribuiti a carburante sporco o contaminato.

Secondo quanto riferito dai consumatori, si tratterebbe di gasolio annacquato o con impurità, in grado di compromettere il corretto funzionamento del veicolo e provocare danni anche costosi. Un fenomeno non nuovo, ma che sembra in aumento e che richiede maggiore attenzione da parte degli automobilisti.

 

«Il gasolio sporco è un prodotto difettoso»

«Il rifornimento presso una stazione di servizio è a tutti gli effetti una compravendita di un bene di consumo, regolata dal Codice del Consumo», spiega Paolo Di Donato, legale dell’associazione.

Il gestore dell’impianto è quindi responsabile della qualità del carburante venduto e deve garantire che il prodotto sia conforme e privo di vizi.

L’articolo 117 del Codice considera difettoso qualsiasi prodotto che «non offra la sicurezza che ci si può legittimamente attendere», mentre l’articolo 130 stabilisce che il venditore è tenuto a risarcire i danni da difetto di conformità, purché il vizio venga denunciato entro 60 giorni dalla scoperta.

In pratica: se il gasolio è contaminato e causa un danno, il consumatore ha diritto al risarcimento.

 

Cosa fare in caso di sospetto carburante sporco

Consumerismo e lo sportello +Tutela raccomandano di agire in modo tempestivo e documentare tutto: Fermare il veicolo e rivolgersi a un’officina di fiducia, chiedendo al meccanico di documentare il guasto e le sue cause. Prelevare un campione di carburante dal serbatoio e farlo analizzare da un laboratorio specializzato. Conservare la ricevuta del rifornimento (scontrino o estratto del pagamento elettronico). Raccogliere tutta la documentazione delle spese, dalle riparazioni al soccorso stradale.

  • Inviare una richiesta formale di risarcimento al gestore tramite raccomandata A/R o PEC, allegando tutte le prove. Il gestore potrà essere esonerato da responsabilità solo dimostrando che il carburante venduto era conforme o che il danno è stato causato da fattori esterni.

 

Una filiera che richiede più controlli

Le segnalazioni raccolte riportano l’attenzione sull’intera filiera del carburante: dal deposito al trasporto, fino allo stoccaggio nei serbatoi delle stazioni di servizio. Tutte fasi che possono esporre il gasolio a contaminazioni o degradazioni.

Per Consumerismo è necessario rafforzare controlli, manutenzione degli impianti e tracciabilità, così da ridurre il rischio di episodi che possono trasformarsi in danni per gli automobilisti e problemi anche per gli stessi distributori.

 

Riccobono (+Tutela Trapani): «Serve chiarezza per i cittadini»

«Il problema ha due aspetti — spiega Giovanni Riccobono, direttore generale di Consumerismo e responsabile dello sportello +Tutela di Trapani —: da un lato i costi di riparazione, che possono essere importanti; dall’altro la difficoltà dei cittadini nel capire come muoversi e quali diritti far valere.

Il nostro obiettivo non è puntare il dito, ma favorire maggiori controlli, una filiera più trasparente e procedure chiare, così da evitare che episodi isolati generino disagi significativi per chi subisce il danno».