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09/12/2025 06:00:00

Marsala e il Raduno d’oro. I Bersaglieri e i 350 mila euro al vento / 1 

A volte, ancora oggi, se ne vede qualcuna. Lacerata dal vento, scolorita, dimenticata. Sono le bandiere fissate sui pali della luce e sugli angoli del centro storico, residuo della settimana dell’11 maggio. Ricordate? L’occasione era tra le più solenni: il 72° Raduno Nazionale dei Bersaglieri. Un evento fortemente voluto dal sindaco Massimo Grillo, convinto di portare la città al centro dell’attenzione nazionale. Un obiettivo ambizioso, pagato a caro prezzo: 300 mila euro dalle casse comunali.

Che, come si è scoperto, non sono bastati. Pochi giorni fa anche il Libero Consorzio è intervenuto per sostenere i costi dell’iniziativa, stanziando altri 50 mila euro tra patrocinio e compartecipazione.

 

Sei mesi dopo, cosa rimane? Ben poco. Qualche tricolore strappato, testimone di un patriottismo mordi e fuggi, e una domanda che continua a riecheggiare — più forte di qualsiasi fanfara: come sono stati spesi, e soprattutto giustificati, quei 300 mila euro per quattro giorni di parate e celebrazioni?

 

Abbiamo provato a capirlo.

Il raduno è stato un successo di pubblico, questo è certo. Migliaia di fanti piumati, fanfare, sfilate e il solenne passaggio della “stecca” a Lignano Sabbiadoro hanno dato alla città un’atmosfera festosa e scenografica. La coincidenza con il 165° anniversario dello sbarco dei Mille ha offerto la cornice perfetta, storica quanto retorica.

Ma, come ogni medaglia, anche questa ha il suo rovescio.

Dietro il brillante titolo dell’“Itinerario della Fraternità e della Pace” — nome altisonante quanto sospetto nella sua vaporosa genericità — si nasconde la prima stonatura politica. Il sindaco Grillo ha voluto, con tenacia e con un forte investimento simbolico, far coincidere l’evento con l’11 maggio, data garibaldina per eccellenza. Una scelta identitaria, certo, ma non particolarmente gradita a diversi rappresentanti dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, che avevano manifestato perplessità per la sovrapposizione con un altro appuntamento di peso: il Raduno Nazionale degli Alpini a Biella.

Il risultato?
L’evento che avrebbe dovuto portare la Sicilia sotto i riflettori della politica nazionale ha finito per restarci ai margini. Lo scorso anno il sindaco posava sorridente accanto alla Presidente del Consiglio; questa volta, dal Governo, non è arrivato nessuno.

 

 

E la Rai, la grande vetrina nazionale?
Sì, una diretta c’è stata. Ma Rai 3 ha dedicato al raduno a Marsala appena una mezz’ora, per poi passare proprio alle immagini — molto più partecipate — del raduno degli Alpini. Un segnale chiaro: nell’arena dell’attenzione mediatica, Marsala è rimasta sulla panchina. Nonostante i 300 mila euro investiti per l’occasione.

 

 

 

Lo stesso vale per i numeri del turismo. L’Associazione delle Strutture Ricettive di Marsala ha incrociato i dati della tassa di soggiorno per valutare l’impatto reale dell’evento. E qui emerge il dato più sorprendente:
a maggio 2024 si sono registrati in città 17.494 arrivi e 29.516 presenze.
A maggio 2025, mese del raduno, gli arrivi sono stati 16.010 e le presenze 28.573.

In altre parole: 1.484 arrivi in meno e 943 presenze in meno rispetto all’anno precedente.

Insomma: il grande evento che doveva trainare l’incoming turistico non ha prodotto alcun aumento delle presenze. Anzi.

 

La spesa allegra: il lusso del “piè di lista”

Quando si sfogliano le carte del Comune di Marsala, la prima evidenza è quasi disarmante: i 300 mila euro destinati al raduno dei Bersaglieri sono stati erogati con la disinvoltura di un acquisto al mercato, a piè di lista.
Una lista lunga, variabile, ramificata. E soprattutto costosa.

In quelle voci di spesa c’è di tutto: corone floreali, pubblicità, allestimenti, noleggi, gadget, bandierine. Ma la voce più significativa non riguarda ciò che normalmente costituisce un evento pubblico. No: una parte rilevantissima del budget è stata impiegata per pagare camere d’albergo in tutta la provincia ai bersaglieri partecipanti.

Il risultato è paradossale: l’evento nato per attrarre visitatori e far lavorare le strutture ricettive ha sì riempito gli alberghi — ma con i soldi del Comune, non con quelli dei turisti.

 

 


È come se la città avesse finanziato da sé la propria “ricaduta economica”.

Più che un investimento per il territorio, sembra un sussidio pubblico al settore alberghiero, confezionato nella forma di un raduno patriottico. L’esito è degno di un manuale di economia creativa: Marsala che paga l’hotel a chi, almeno teoricamente, avrebbe dovuto portare nuovo indotto.

 

 

La velocità del Sindaco: un capolavoro burocratico

 

Se c’è un settore in cui l’Amministrazione Grillo dimostra un’efficienza impressionante, quello è la gestione degli eventi che generano visibilità politica. Una velocità che, applicata alla manutenzione urbana, sarebbe quasi rivoluzionaria.

La corsa parte il 9 marzo 2024, quando Marsala presenta ufficialmente la candidatura all’Associazione Nazionale Bersaglieri. Tre mesi dopo, l’11 giugno, arriva la risposta: la città è stata scelta per ospitare il 72° Raduno.

A quel punto, la macchina si mette in moto a ritmo serrato.
Il 3 luglio nasce la delibera per la costituzione del Comitato Organizzatore e già compare un primo preventivo: 272 mila euro. Una cifra considerevole, varata prima ancora che l’evento venisse definito nei dettagli.

Il Sindaco Grillo, come sempre nei momenti a forte ritorno d’immagine, appare entusiasta. Parla di un “grande ritorno di immagine per la nostra città, con riflessi positivi dal punto di vista economico e turistico”.
Un auspicio solenne, ma — come dimostrano i dati sulle presenze turistiche — realizzato solo in parte. E con un piccolo, non trascurabile particolare: i turisti li ha pagati il Comune.

Home - 72° Raduno Nazionale Bersaglieri Marsala 2025

La gestione in mano all’Amministrazione

 

A confermare la centralità del Comune nell’intera operazione c’è un elemento tecnico ma cruciale: la scelta di porre il Segretario Generale alla guida del Comitato Organizzatore.
Una figura apicale dell’Ente, già coinvolta nel piano triennale anticorruzione (come richiamato nella deliberazione G.M. n. 94 del 22/03/2024), e ora investita della responsabilità della gestione operativa e finanziaria dell’evento.

Il documento ufficiale — riportato nell’immagine — è esplicito:

«Di nominare il Segretario Generale di questo Ente quale Presidente del Comitato Organizzatore del Raduno Nazionale Bersaglieri anno 2025, che si occuperà della gestione dell’evento…».

È l’Amministrazione, dunque, a essere regista, esecutore e controllore dell’intera macchina organizzativa. Una scelta che accentra potere decisionale e responsabilità sulla spesa, e che rende ancora più necessario analizzare come siano stati impiegati quei 300 mila euro.


Domani lo vedremo.

 

FINE PRIMA PARTE