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02/02/2023 06:00:00

"La mia voce, la mia memoria per i siciliani che non si vogliono arrendere"

 E’ così che inizia.. con un rigurgito che sale e brucia alla bocca dello stomaco!

Pensi che basterà un Gaviscon ma niente, non serve neanche quello.

Cerchi di resistere e di non dargli peso ma lui ha sempre il sopravvento e non ti lascia in pace. E allora capisci che devi dargli ascolto perché altrimenti si trasformerà in un cratere che accompagnerà le tue notti insonni.

Perché tu lo sai che non è un rigurgito,che ha un altro nome e aspetta che tu lo chiami per farsi sentire con la sua voce.

Si chiama sete di giustizia e non ti lascia in pace da quando i tuoi occhi si sono aperti e hanno visto delle immagini distorte; da quando hai deciso di dare spazio, oltre che alle cose e alle persone, anche a precisi e definiti valori ma, soprattutto, da quando hai provato per la prima volta il vero dolore, la vera delusione per la reiterata uccisione delle tue aspettative e delle tue speranze.

Credevo fosse sparito tutto questo. Il 16 gennaio alla notizia “hanno arrestato Matteo Messina Denaro” ho sorriso.. ma per poco, troppo poco per i miei gusti.

Ho cercato qua e là qualche notizia, ho realizzato che dopo 30 anni di latitanza un uomo (o quasi) che aveva riempito la mia terra di sangue era stato finalmente arrestato… ma ho gioito per poco.. troppo poco per i miei gusti!

La mia mente ha subito elaborato commenti come “se vabbè… chissà cosa c’è dietro!” .. “ e certo.. l’avevano detto.. con questo Governo lo prendono, anzi, si fa prendere!”.

Tutti commenti di una scontatezza terrificante, agghiacciante.

Niente, sono andata avanti con le mie giornate e con le mie battaglie quotidiane cercando di placare questa sensazione di vuoto che prepotentemente cercava di imporsi.

Ma non ce l’ho fatta. Non sono riuscita a zittirlo il mio amato rigurgito!

Da qualche giorno si è fatto risentire e mi ha riportato alla mia essenza, alla mia vera natura ricordandomi che io sono sempre quella ragazza che a 16 anni ha pianto lacrime vere alla notizia delle morte di Falcone e Borsellino. Io sono sempre quella ragazza che parlava di giustizia, che credeva (e crede) nella legge e che si indignava per ogni sopruso, di qualsiasi genere e di qualsiasi natura.

Avevo tentennato, sono sincera!

Interrogandomi mi sono ritrovata a pensare che avevo fatto il salto, quello che avevo sempre temuto: diventare un’adulta rassegnata e accomodante.. una di quelle adulte che ad ogni evento (grave o meno grave) commentava, come diceva Eduardo De Filippo: “niente..è cosa i niente!”.

E invece no. Continuo ad avere sete di giustizia e sento tutta la mia indignazione verso persone come Matteo Messina Denaro ( e non solo) ma soprattutto sento il ribrezzo per il tentativo diffuso (del nostro sistema tutto!) di spegnere le nostre coscienze, di privarci della GIOIA DI GIOIRE E BASTA di fronte ad una notizia come l’arresto di un mafioso di merda!

Ed è per questo che oggi ho voluto dargli voce, ho voluto restituire dignità alla mia memoria, ai miei ricordi di giustizia e ai siciliani che ancora non si vogliono arrendere!

LA MAFIA E’ UNA MONTAGNA DI MERDA (Peppino Impastato).

Delia Fabriano



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