Trapani, nuova aggressione al carcere "P. Cerulli". I sindacati: "Basta, scendiamo in piazza"

Ancora un episodio di violenza al carcere "Pietro Cerulli" di Trapani. Un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito ieri mattina durante il giro di controllo nel reparto “Mediterraneo”, riportando gravi ferite. Il poliziotto è stato trasferito d’urgenza al pronto soccorso con un sospetto trauma cranico e una profonda ferita vicino all’occhio, per la quale sono stati necessari diversi punti di sutura.

L’aggressione ha fatto esplodere nuovamente la rabbia dei sindacati del settore, che denunciano una situazione ormai al collasso. “Il carcere di Trapani è diventato un girone dantesco per chi ci lavora – affermano congiuntamente i rappresentanti locali di SAPPE, OSAPP, UILPA, USPP e FNS CISL – Non è più una questione di episodi isolati: qui si rischia la vita ogni giorno”.

Le organizzazioni sindacali parlano senza mezzi termini di "bollettino di guerra" e annunciano l’intenzione di mobilitarsi con una manifestazione pubblica: “Basta silenzi. È arrivato il momento di scendere in piazza per difendere la dignità e la sicurezza dei poliziotti penitenziari”.

Nel mirino, oltre alla frequenza crescente delle aggressioni, ci sono le gravi carenze strutturali e di organico che affliggono l’istituto: mancano all’appello almeno 15 ispettori, 20 sovrintendenti e 50 agenti. A questo si aggiunge l’assenza di un direttore titolare, l’inadeguatezza della struttura – sprovvista perfino di un reparto isolamento – e l’elevata presenza di detenuti affetti da disturbi psichiatrici.

“Abbiamo lanciato l’allarme più volte – sottolineano i sindacalisti – anche al Capo di Gabinetto del Ministro Nordio e al Provveditore regionale. Ma nulla si è mosso. Oggi ne paghiamo le conseguenze”.

Infine, i rappresentanti del personale chiedono con urgenza l’immediato trasferimento dei detenuti considerati più pericolosi, affinché vengano tutelate l’incolumità fisica e la salute mentale di chi ogni giorno garantisce la sicurezza all’interno delle carceri. Al collega ferito, esprimono solidarietà e augurano una pronta guarigione.