Domani la frazione di Ummari si fermerà per ricordare don Michele Di Stefano, parroco della piccola frazione trapanese, assassinato, sette anni fa, nella canonica della chiesa della contrada.
Alle 18 sarà celebrata una messa in suffragio del prete. Don Michele venne assassinato mentre stava dormendo da un parrocchiano: Antonino Incandela che venne, poi, condannato a 30 anni di reclusione.
Ha indicato come movente quello di un rancore che ha radici antiche, in quanto il parroco era suo professore di religione ai tempi delle scuole medie. Ha così agito per dare una lezione al parroco che in una omelia ha fatto riferimento a delle "mele marce" che avevano l'abitudine di appiccare il fuoco. Avendo dei precedenti per incendio, ha creduto si riferisse a lui. Ha anche dichiarato che dopo il delitto ha simulato una rapina portando con sè alcuni euro, il portafoglio della vittima che teneva nella sua auto, con il bancomat. A tradirlo sono stati proprio i prelievi che ha effettuato con la carta. L'uomo è stato ripreso dalle telecamere del sistema di videosorveglianza delle banche dove ha effettuato i prelievi
Alla funzione religiosa prenderanno parte anche i fedeli della frazione di Ballata.