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23/09/2013 07:00:00

Alessandro Alfano va alle Poste. Ma voleva tornare alla Camera di Commercio...

 Dopo aver lasciato il posto da segretario generale della Camera di Commercio di Trapani, Alessandro Alfano, fratello di Angelino, diventa dirigente della Postecom. Da Trapani Alfano se n’era andato per l’inchiesta sulla sua nomina sospetta. Adesso si scopre che aveva fatto richiesta di reintegro. Ecco com’è andata.


Si è consolato subito Alessandro Alfano, fratello minore del vicepremier e ministro dell’Interno Angelino. Ha subito trovato un rimpiazzo. Un posto di lavoro. Un posto alle Poste, di quelli che non si rifiutano mai. Non lo vedremo girare in motoretta a consegnare pacchi, come tentano di fare molti suoi coetanei, laureati e disoccupati, partecipando speranzosi ai concorsi. Lui, giovanotto in carriera, diventa infatti dirigente della Postecom, ossia la società che gestisce i servizi internet di Poste Italiane. Un posto di rilievo, ai vertici dell’azienda che fa capo al Ministero dell’Economia. Una poltrona che può arrivare a garantire uno stipendio da 200 mila euro l’anno. Niente male.

Si consola subito, dicevamo. Perchè Alfano si è visto sbattere la porta in faccia dalla Camera di Commercio di Trapani, in cui ha lavorato fino al 2011. Ha chiesto di essere reintegrato nella sua postazione privilegiata di segretario generale. Niente. Non è stato riaccettato. L’avventura di Alfano Junior alla corte del suo mentore Giuseppe Pace, che della Camera di Commercio trapanese è il presidente, dura poco. Appena un anno. Da dirigente di Unioncamere in Sicilia Alfano aveva vinto il concorso per diventare segretario generale della Camera di Commercio a Trapani. Un curriculum con i fiocchi ha presentato, ma a quanto pare c’era qualcosa che non andava.

UN RAGAZZO PRODIGIO
Ha fatto subito strada Alfano Junior. Uno che brucia le tappe, appunto. Mentre suo fratello da Guardasigilli metteva mano al lodo salva Berlusconi, lui già insegnava. Era il 2008 e il giovane Alfano dettava istruzioni ai suoi coetanei, ancora studenti, della Sapienza di Roma. Docente del laboratorio di “Principi e strumenti di marketing alla facoltà di Comunicazione dell’università romana”. Il laboratorio faceva parte di un corso di studi tenuto da Fabiola Sfodera. Lei, ad esempio, è sposata con Claudio Cipollini che dirige la Retecamere, ossia l’Agenzia nazionale di Unioncamere e delle Camere di commercio “per i progetti e i servizi integrati per lo sviluppo”. Se Cipollini è direttore di Retecamere, alla presidenza c’è, dal 2007, un altro volto noto. Giuseppe Pace, ancora lui. In quel laboratorio ha insegnato anche Nicola Christian Rinaldi. Che non vuole essere definito “prof”, si dichiara cittadino qualunque ed è a libro paga dell’agenzia Retecamere.

L’INCHIESTA SUGLI ESAMI TRUCCATI
Eppure Alessandro Alfano, alla Sapienza, è approdato da studente. Uno studente in cattedra. Il sogno di tutti gli universitari. Perché all’epoca del laboratorio il rampollo di Agrigento non era ancora laureato. Prodigio. La sua laurea triennale in Economia e Finanza all’università di Palermo arriva soltanto nel 2009. Un corso di laurea durato dunque 14 anni, visto che Alfano si e' poi laureato a 34 anni, troppi anche per un manager rampante come lui ''che tende a bruciare le tappe'', come si legge nel suo curriculum. La sua carriera universitaria, però, viene messa sotto la lente dagli inquirenti che indagavano su una serie di esami truccati all’Ateneo palermitano. Con lui altri 30 studenti vennero accusati di aver acquistato degli esami a mille euro ciascuno da un paio di impiegati della facoltà di Economia. Gli impiegati vennero arrestati e alcuni studenti incriminati per frode informatica. Alfano portò gli statini, i verbali, disse anche che ricordava esattamente le domande che gli avevano fatto all’esame e venne scagionato. Meglio così.

LA NOMINA SOSPETTA
Il fratello di Angelino può riprendere fiato e risedersi nella poltrona alla Camera di Commercio di Trapani. Ma anche lì qualcosa va storto. Perché viene contestata la veridicità di alcuni incarichi e posizioni che Alfano aveva inserito nel curriculum vitae presentato per partecipare al concorso per segretario generale. La Procura sequestra le carte del concorso alla Camera di Commercio, che non spicca per trasparenza. Vuole vederci chiaro. Vuole capire chi ha detto il falso. Tutto nasce da alcune lettere anonime che prevedevano con largo anticipo la nomina di Alfano nell’ente presieduto dal marsalese Pace. Le indagini sono serrate, e allora Alfano decide di lasciare la carica di segretario generale Dopo neanche un anno dalla sua nomina.

ALFANO VUOLE TORNARE
Eppure, tempo qualche mese Alfano jr ha tentato di tornare alla Camera di Commercio. Calmate le acque fa richiesta di reintegro ai vertici dell’ente. La Camera di Commercio nomina un avvocato per capire come trattare la richiesta di Alfano. Si tratta di Ernesto Gandolfo, costa 2 mila euro il suo incarico, e nel suo studio lavora il nipote di Filippo Sparla, che negli anni ha ricoperto diversi incarichi alla Camera di Commercio, come quello, appunto, di segretario generale proprio prima di Alfano. Oggi Sparla è presidente dell’Istituzione Marsala Schola e consulente a titolo gratuito del Comune di Marsala voluto dal sindaco Giulia Adamo. La Camera di Commercio però è costretta a non accettare la richiesta di Alfano. Il sospetto è che la docenza alla Sapienza fosse stata concessa proprio per consentire ad Alfano di esibire titoli utili per la selezione di Trapani. In tutto ciò c’è anche il segretario regionale di Sel, Erasmo Palazzotto, che sul caso delle irregolarità nel curriculum di Alfano fa un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo economico. “Alcune delle dichiarazioni contenute nella suddetta domanda – dice Palazzotto al ministro Flavio Zanonato - peccano anche sotto il profilo della veridicità della ricostruzione curriculare da parte dell’interessato. Ci si riferisce, in particolare, alla presunta carica che l’anzidetto dottor Alfano ha autocertificato, relativamente al ruolo di direttore regionale di Confcommercio Sicilia, in un periodo antecedente alla sua nomina a segretario generale di Unioncamere Sicilia, avvenuta a fine 2006. Risulta, infatti, che in realtà egli sia stato semplicemente distaccato presso la sede di Confcommercio regionale, in veste di semplice direttore provinciale di Agrigento, e che in tale Confederazione non ha mai rivestito il ruolo di Direttore regionale, visto che da tempo vi era un altro soggetto che rivestiva tale funzione, l’avvocato Marino Julo Cosentino”. Ok, ma Alfano è laureato. Per Palazzotto non basta neanche quella. “Una laurea triennale non è idonea a ricoprire posizioni al vertice di un ente come la Camera di Commercio”, dice. Sarà. Intanto Alfano ha smaltito bene l’uscita di scena dalla Camera di Commercio. Un posto alle Poste c’è anche per lui. Non avrà più l’ufficio accanto a quello del suo mentore Pino Pace, col quale condivideva molte passioni. Come quella per le auto, ad esempio. Ma questa è un’altra storia….