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20/02/2017 06:40:00

Gaspare Giacalone: “Finisco il lavoro fatto e dico se mi ricandido. Opposizione? Comici”

Gaspare Giacalone, sindaco di Petrosino, la città come ogni anno in questo periodo è in fermento perché a giorni comincia il Carnevale 2017. Un momento di festa che precede la battaglia elettorale, perché a maggio si torna a votare per le amministrative.

 

Torna il carnevale, comincia sabato, dura quattro giorni. Domenica ci sarà la grande sfilata.

 

Ci sarà un carro anche a Marsala.

 

Io arrivo fino al passaggio a livello per competenza territoriale.

 

Quanti carri sono?

 

Ci sono quattro carri grandi, e poi due più piccoli. Poi ci saranno tutti i gruppi mascherati, le danze.

 

Andrea Vanella, suo avversario cinque anni fa, dice che una volta erano di più e che adesso è diventato triste il carnevale a Petrosino.

 

Se parliamo di gruppi, probabilmente erano di più. Ma noi abbiamo puntato sulla qualità dei carri e i risultati sono visibili a tutti. Il carnevale di Petrosino è un appuntamento per tutta la provincia, e uno degli eventi più importanti per tutta la Sicilia. C'è una macchina che si mette in moto per l'offerta anche di eventi collaterali.

 

A Maggio si vota a Petrosino. Lei si candida ma non lo vuole dire.

 

Il clima è quello pre-elettorale e tutti si muovono in maniera frenetica tranne io.

 

Vuole aspettare le mosse degli altri prima?

 

Tutti stanno pensando alle elezioni mentre io penso ad un'altra cosa, a portare a termine le cose che abbiamo iniziato. Abbiamo lavorato per cinque anni con una squadra straordinaria, abbiamo fatto un gran lavoro. Dobbiamo sistemare la stazione, l'illuminazione pubblica, l'asfalto delle strade principali. Quindi completiamo il lavoro fatto, poi mi fermerò pure io e darò la mia decisione.

 

E ce la fa a completare tutto prima di maggio...?

 

Certo. Questa è la sfida. Darò comunicazione nel momento in cui potrò dire “abbiamo concluso i lavori iniziati, adesso vediamo cosa fare”.

 

Dall'altra parte, in opposizione, chi c'è, cosa si muove?

 

Io posso parlare per me.

 

Chi c'è nella sua coalizione?

 

E' la stessa di cinque anni fa. Noi abbiamo aperto le braccia alla società civile, al mondo delle associazioni, ai giovani che hanno voglia di fare senza divisioni in bande e gruppi. Non so cosa c'è dall'altra parte.

 

Andrea Vanella dice che ci sono 12 saggi.

 

Mi può interessare molto relativamente. Finora quello che ho sentito è abbastanza comico.

 

Vanella però dice che cinque anni fa erano divisi, ed è per questo che lei ha vinto. Adesso sono compatti, c'è questo gruppo di 12.

 

Buongiorno giovinezza, verrebbe da dire. Apprendo che c'è un gruppo, mi fa piacere. Mi viene voglia di chiedere dove sono stati in tutti questi anni. Noi non abbiamo avvertito la presenza di una opposizione. Per cinque anni in consiglio comunale abbiamo discusso di cose particolarmente importanti. Tra queste c'era il bilancio. Mi aspetterei che un'opposizione faccia delle controproposte. Quando mi sono sentito dire all'ultimo consiglio comunale che non ce l'hanno fatta a leggere il bilancio io ho sbottato. Sono stati assenti anche sui temi fondamentali per il nostro Comune. Noi abbiamo avuto anche situazioni giudiziarie di un certo spessore su cui non hanno mai parlato. Che adesso si mettano assieme una serie di cose mi sembra un po' pretestuoso.

 

La sua candidatura nasce sull'onda del movimento per la tutela di Torrazza.

 

Torrazza è una zona a protezione speciale, dichiarata tale durante le amministrazioni che mi hanno preceduto. In quel territorio bisogna rispettare determinati limiti. Noi ci siamo ritrovati con una situazione piuttosto complicata. Ecco perchè l'importanza della legalità, quando si fanno le cose per le vie brevi e con la prepotenza si creano dei pasticci che sono un danno per tutta la cittadinanza.

 

Vanella contesta che poi non avete fatto più nulla su Torrazza, che era buona solo per la campagna elettorale.

 

Non è vero che non abbiamo idee su Torrazza, abbiamo un progetto di 130 mila euro di fondi comunali per intervenire sulla spiaggia per renderla fruibile al massimo per i cittadini. Oltre a questo c'è un progetto di 2 milioni di euro che abbiamo presentato all'Unione Europea. La progettualità ce l'abbiamo tutta. Ma in questo momento che c'è una situazione giudiziaria indefinita noi non possiamo andare avanti.

 

La situazione giudiziaria è quella legata al resort che stava costruendo Michele Licata.

 

Quella zona è sotto sequestro addirittura. Quindi siamo in una sorta di impasse che blocca tutto. Non posso intervenire fin quando non si sblocca tutto, anche per la delimitazione della spiaggia. Questi sono gli argomenti di cui parlare, e pretendo che qualunque siano i candidati si parli di questi argomenti. In cinque anni ne abbiamo parlato solo noi e abbiamo avuto il coraggio di dare delle soluzioni. Gli altri non li abbiamo visti.

 

Senta, ma Network, quella rete di movimenti civici che fine ha fatto? Sembrava così lanciato per le regionali, ma non se ne sente più parlare.

 

Non ha fatto nessuna fine. Siamo vivi e vegeti. Ci si aspetta che i movimenti e la rete di liste civiche si muovano come partiti, che intervengano quotidianamente anche se non c'è nulla da dire. Noi invece lavoriamo per mettere insieme le buone pratiche. L'idea nostra va al di fuori di quello che fanno i partiti. Tutti i gruppi sono fatti di giovani.

 

Ha notato che il Pd sta candidando la vecchia guardia invece? Gianni Pompeo a Castelvetrano è un esempio.

 

Preferisco occuparmi di altro. Non è certo il dato anagrafico il problema, ma avere la capacità di fare le cose con una forza innovativa. Io non ho ancora dato disponibilità alla mia ricandidatura perché la politica deve essere un servizio civile. Il dato anagrafico non c'entra ma c'entra quello che deve essere un impegno temporaneo, e i partiti in Italia ancora non l'hanno capito.

 

Campo progressista, questo nuovo soggetto di Giuliano Pisapia, le piace, ne farà parte?

 

Ci siamo incontrati con Pisapia, io da sindaco e lui da avvocato. Non abbiamo parlato di altro, starò a guardare con attenzione. Pisapia è un personaggio pubblico ma starò a guardarlo come fanno tutti quanti.

 

 

 



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