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12/05/2009 00:00:00

Maroni. "triplicati i beni sottratti alle mafie"

ha tracciato un bilancio dell'attività svolta. Il fondo unico per la giustizia, ha sottolineato il ministro, può contare su oltre 400 milioni di euro. Si tratta di somme legate dai beni confiscati e «subito disponibili per le esigenze di sicurezza e di giustizia». Somme che consentiranno tra l'altro, ha ricordato il ministro, di incrementare gli stanziamenti per le vittime della mafia e per le vittime dei fenomeni di racket e di usura.

 

La norma sugli appalti è il fronte più avanzato di contrasto alla mafie. Maroni ha anche sottolineato la norma del pacchetto sicurezza in discussione in Parlamento, modificata nel corso dell'esame a Montecitorio, che prevede l'obbligo di denuncia dei tentativi di estorsione da parte per le imprese che partecipano a gare per appalti pubblici, Per il ministro questo è il fronte «più avanzato di contrasto delle mafie che si alimentano con gli appalti pubblici». E sottolinea che si tratta di una norma «sollecitata da quella parte del mondo imprenditoriale che più é impegnata nella lotta alla mafia». In particolare nei giorni scorsi c'erano stati ripetuti appelli di Confindustria Sicilia per ridare il senso iniziale a una norma che nel corso dell'esame al Senato era stata svuotata del suo significato.

 

Nel 2009 già 41 latitanti assicurati alla giustizia. Sempre sul fronte della criminalità il ministro ha sottolineato che nei primi mesi del 2009 sono stati catturati 41 latitanti (nel 2008 ne sono stati arrestati 177). E per avere una dimensione dei risultati raggiunti ha ricordato che nel'ultimo anno sono stati assicurati alla giustizia 7 latitanti inclusi nella lista dei 30 criminali più pericolosi e altri 18 inclusi nella lista dei primo cento.

 

Con l'operazione Libia si conferma la strategia dei respingimenti. Poi è tornato sull'operazione Libia, con la quale ieri sono stati rimandati a casa 227 migranti soccorsi mercoledì scorso dall'Italia nelle acque del Canale di Sicilia, confermando la strategia dei respingimenti, nonostante le critiche ricevute dall'Onu che ha espresso «grave preoccupazione». L' operazione, ha detto il ministro, «che ha consentito per la prima volta il respingimento diretto in Libia dei clandestini che si trovavano in acque internazionali, conferma l'avvio di una nuova fase nel contrasto» all'immigrazione clandestina. Il ministro, difendendosi dalle accuse mosse dall'Onu, dall'opposizione e dalle associazioni umanitarie, ha detto che la vita delle persone che disperatamente cercano di sottrarsi alla miseria o alla guerra «viene per noi prima di ogni altra considerazione e questo principio ha sempre ispirato l'attività di search and rescue che le forze di Polizia e la Marina Militare svolgono nel Mediterraneo, spesso anche in acque non di competenza italiana». Ma ha aggiunto che «la collaborazione con la Libia, in particolare, sta cominciando a dare i risultati sperati e l'operazione condotta ieri di concerto tra l'Italia e la Libia conferma l'avvio di una nuova fase».


Garantito l'impegno per i fondi alle forze dell'ordine. Maroni ha anche garantito l'impegno personale e di tutto il Governo perché alla Polizia e a tutte le forze dell'ordine siano sempre assicurate le risorse necessarie a mantenere un elevato livello di efficienza.