Alle 10 sono arrivati al Porto con l’aliscafo, appena scesi hanno deciso di esplorare il territorio, una piacevole passeggiata su per le montagne, ma la mancanza della segnaletica ha fatto perdere loro l’orientamento.
I tre ragazzi hanno camminato per ore ed ore
dalle 10 alle ore 15, 30 quando, sfiniti dalla sete, dalla fame e dalla fatica hanno deciso di chiedere aiuto.
Chiamati gli uomini della protezione civile del corpo dei Vigili del Fuoco, sono riusciti a farsi individuare, erano tra i Faraglioni e Punta Pesce.
Per l’intervento si sono mobilitati tutti, i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale, il Prefetto e la Polizia di Stato di Trapani.
Alle 17 l’elicottero dell’unità SARS decollato da Palermo si portava sul posto, localizzati i tre giovani, i vigili si sono calati sulla montagna e dopo aver rifocillato i dispersi li hanno imbracati e portati a terra sani e salvi.
I medici della guardia medica di Levanzo li hanno visitati e medicati dalle ferite alle gambe procurate dalla macchia mediterranea.
Alle 19 e 50 i tre giovani hanno ripreso l’aliscafo per tornare a Trapani, è finita così la loro disavventura che poteva trasformarsi in tragedia.
Un plauso va alle forze di polizia per la loro efficienza e professionalità, infatti, per tutto il tempo, fino all’arrivo dell’elicottero, il comandante della Polizia di Trapani e dei Vigili del Fuoco sono rimasti in contatto telefonico con i tre sventurati per tranquillizzarli anche psicologicamente.
I tre erano bloccati sulla punta estrema della montagna privi di viveri, senza bere sotto il sole cocente per oltre sei ore, l’incubo per i tre giovanissimi ragazzi è finito con l’arrivo dei soccorsi e dell’acqua zuccherata che li ha rimessi in piedi.
Patrizia Paganelli