il “giudice ragazzino” ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990.
“Il suo impegno – aggiunge Lumia – era animato da un profondo e autentico senso delle istituzioni, che ha coltivato con uno studio appassionato, serio, rigoroso e uno stile di vita orientato da autentici valori umani e cristiani”.
“Nella sua attività di magistrato Livatino si è era occupato della cosiddetta ‘Tangentopoli Siciliana’, condusse diverse inchieste sulla ‘Stidda’ e su ‘Cosa nostra’”.
“Il suo esempio – conclude il senatore del PD – è un modello di alto senso civile per tutto il nostro Paese”.