Per quanto riguarda la pesca del novellame, infatti, la marineria chiede di regolamentarla, poiché fino ad oggi praticata in maniera incontrollata, con il rischio di danneggiare l'ecosistema del Golfo causando anche gravi disagi ai pescatori. «Un altro problema, non certo minore, affiorato dal confronto con la marineria, è quello della pesca a strascico -spiega il vicesindaco, assessore al Turismo ed Attività Produttive, Carlo Navarra, che ha promosso gli incontri con la marineria di Castellammare-. Nonostante il divieto vigente nel tratto compreso tra Capo Rama e Torre dell'Uzzo, la pesca a strascico continua ad essere praticata, violando il divieto e soprattutto causando seri danni al settore della pesca. Ho già sottoposto questi problemi al dirigente regionale del Dipartimento Pesca, Calogero Giammaria Sparma, chiedendo degli interventi risolutivi, e proprio perché l’Amministrazione è sensibile a questi problemi, abbiamo invitato il dirigente del Dipartimento regionale Pesca a trovare delle soluzioni -continua il vicesindaco Carlo Navarra- che possano regolamentare la pesca del novellame, vietandola, come previsto dal Regolamento della C.E., o limitandola solo ai pescatori del compartimento di Trapani. Inoltre abbiamo chiesto maggiori controlli da parte delle autorità competenti, al fine di salvaguardare l'ambiente marino della flora e della fauna, fortemente danneggiato dalla pesca a strascico incontrollata. Insomma chiediamo delle precise misure di prevenzione e tutela della costa del Golfo di Castellammare, poiché si rischia di mettere in serio pericolo il futuro della marineria locale. Vigileremo affinchè queste misure vengano adottate e promuoveremo altri incontri con la marineria e le associazioni di categoria». L'impoverimento delle risorse ittiche, infatti, e' causato soprattutto dalla pesca della ''neonata'' mentre, da quando vige il divieto di pesca a strascico, nonostante sia rispettato in maniera solo parziale, si è già registrato un buon incremento di alcune specie ittiche. Nel Golfo di Castellammare operano 172 imbarcazioni, per un tonnellaggio complessivo di 1776,6 tonnellate di stazza lorda ed una potenza motore di 10.658,4 kw. La flotta del Golfo di Castellammare rappresenta il 3,74 per cento di tutti i battelli operanti a livello regionale ed il 2,44 per cento del tonnellaggio totale impiegato nell’attività di pesca. Il 20,3 per cento per cento delle imbarcazioni da pesca appartengono alla marineria di Castellammare del Golfo. La produzione ittica del Golfo ammonta a 173409 kg. Le specie catturate in maggiore quantità sono quelle caratteristiche della piccola pesca, esercitata con gli attrezzi da posta fissa, come gli scorfani, le boghe, i triglidi, i merluzzi, i polpi e le seppie.