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16/11/2009 08:34:50

Le famiglie rifornivano i pusher di Marsala, Erice, Trapani. 34 arresti. Ecco nomi e foto

 

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L'operazione e' stata denominata "Family market" e vi hanno preso parte circa 200 militari, unita' cinofile e un elicottero. E' stato accertato che gruppi familiari fuori da ogni sospetto gestivano lo spaccio di stupefacenti in quei quartieri e rifornivano pusher anche provenienti da Trapani, Marsala ed Erice.

Anche le donne avevano un ruolo nell'organizzazione: tenere la cassa e amministrare i guadagni; mentre mariti e figli gestivano le attività di spaccio.

I carabinieri hanno documentato lo spaccio anche in prossimita' di scuole elementari e medie palermitane.

Per non farsi scoprire dai Carabinieri, gli spacciatori di droga arrestati all'alba di oggi tra Palermo e Trapani, utilizzavano al telefono un linguaggio criptico.

Cosi' la cocaina diventava 'Coca cola', l'hashish era 'cioccolato', ma anche formaggio o olio. Per indicare invece la quantita' da fornire, come si sente dalle intercettazioni, si usava 'pizza familiare' o pizza normale.

 Interi quartieri nella morsa degli spacciatori. Fiumi di droga venduta sotto gli occhi dei bambini che giocano a palla. L'inchiesta Family Market, che ha portato in carcere 34 persone, prende il via il 16 novembre del 2007 con l'arresto di Nicola Sciacovelli. Nella sua abitazione, nel quartiere palermitano di Ciaculli, i carabinieri trovano 50 grammi di cocaina. Gli investigatori imbottiscono di microspie la sala colloqui del carcere e salta fuori che Sciacovelli gestisce un traffico di cocaina, eroina e hashish. La droga viene venduta all'ingrosso e al dettaglio. Sciacovelli, nonostante la detenzione, avrebbe continuato a gestire gli affari dal carcere, affidandosi alla moglie Vincenza Marino e al cognato Salvatore Marino. Le indagini dei carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di San Lorenzo sono proseguite fino all'autunno 2008 con intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese, attività di osservazione e pedinamento, perquisizione e sequestri. Alla fine è emerso che altri nuclei familiari avrebbero gestito i traffici illeciti nei quartieri Bonagia, Falsomiele, e Ciaculli con ramificazioni allo Zen e nelle piazze di Erice e Marsala, in provincia di Trapani. Molto attive erano anche le famiglie Consigliaro e Balsameli.

 

A finire in carcere sono stati (tra parentesi la residenza): Francesco Paolo Amico (Via Pina Calì 3); Francesco Balsameli (Via Ciaculli 26); Silvestro Balsameli (Largo Alberto Monroy 2); Venera Balsameli (Via Chiovaro 52 - Villagrazia di Carini); Salvatore  Balsameli (Via Ciaculli 26); Damiano Barrale (Via Ignazio Occhipinti 4); Salvatore Giorgio Buffa (Via Napoleone Colaianni 17); Patrizio Conigliaro (Largo del Pettirosso 8); Fabrizio Conigliaro (Largo del Pettirosso 5); Salvatore Conigliaro (Largo del Pettirosso 8); Fortunata Cordaro (Via San Filippo 11); Kingsley Ewah Ediale (Nato in Nigeria e senza fissa dimora); Francesco Paolo Giordano (Vicolo Sciacca 19/B); Giovanni Grispo (Via Leonardo Sciascia 15 - Cinisi); Massimo Grispo (Via Morgantine 1); Claudio Ingrassia (Via San Filippo 11); Salvatore Marino (Via Ciaculli 30); Vincenza Marino (Via Ciaculli 30); Mauro Nuccio (Via San Filippo 9); Francesca Rallo (Contrada San Silvestro 279); Nicola Sciacovelli (Via Ciaculli 30); Fabio Siragusa (Via Villagrazia 102/D); Davide Valenti (Largo dei Fagiani 2); Giuseppe Bobbone (Via Ciaculli 30); Angela Marino in Bobbone (Via Ciaculli 30).

Domiciliari per: Vincenza Balsameli (Via Ciaculli 24); Valentina Balsameli (Largo dei Fagiani 2); Diana Romina Buffa (Via XIX luglio 40); Camillo Gattuso (Via Vincenzo Barone 2); Giuseppe Cherchi (Via Tenente Lungaro 12 - Trapani).

Di seguito le foto.
 

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